È stato firmato ieri sera l’accordo fra azienda e sindacati per chiedere al governo nazionale un altro anno di cassa integrazione straordinaria per la Gam. Al termine dell’incontro convocato dall’assessore al Lavoro Mazzuto, a cui hanno preso parte le federazioni sindacali dell’agroalimentare e le rsu, si è deciso di inviare la richiesta al Ministero che avvia l’iter del rinnovo dell’ammortizzatore sociale. Contestualmente i sindacati chiederanno un incontro urgente con i parlamentari molisani per verificare le intenzioni del governo e del Parlamento. L’istanza, infatti, prevede il finanziamento di un altro intero anno di cassa per 260 unità dell’azienda di Bojano. Numero che si assottiglierà un po’ con le prime assunzioni che Amadori ha annunciato da gennaio all’incubatoio. Ma resteranno almeno in 230 ad avere bisogno del sostegno al reddito. In cassa la Regione ha ancora fondi per circa sei mesi, ma quei fondi erano stanziati in generale per gli ammortizzatori e il governo Toma ha promesso altri 5 mesi di mobilità agli ex Ittierre. La stessa coperta, troppo corta. Per questo a Roma si chiede il massimo, poi si va a trattare.
La quota di Tfr, invece, sarà garantita da Gam attraverso un aumento di capitale (sempre a carico della Regione che è socio unico).
Al termine della riunione dai rappresentanti delle maestranze trapela un sospiro di sollievo per l’avvio dell’iter per la proroga della cassa ma anche la preoccupazione per il rilancio e la ricollocazione degli esuberi (che in base all’accordo siglato nel 2017 sono comunque un centinaio, numero legato a variabili fondamentali e prima fra tutte la ripartenza del macello che proprio in queste settimane è tornata in dubbio). «Saremo sempre preoccupati finché non torniamo al lavoro», ha sintetizzato Giancarlo D’Ilio (rsu Cisl).
«Da amministratore mi auguro che si assottigli sempre più il numero di cassintegrati con la riapertura del macello. Intanto, ci sono le condizioni per il riconoscimento di un altro anno di cassa, l’azienda si è impegnata a un aumento di capitale vincolato alla quota di Tfr. Per cui, guardiamo avanti fiduciosi». Sulla richiesta di attivare i percorsi di ricollocazione o accompagnamento alla pensione previsti dall’intesa al Mise con Regione e Amadori, assicura impegno ma precisa anche che «il percorso va verificato attraverso i vari passaggi» e che più genericamente si tratta di passare dalle politiche passive a quelle attive.
r.i.

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