La platea di riferimento del bando per i lavori di pubblica utilità non può essere ristretta. Nemmeno l’Isee, come criterio preferenziale, sarà modificato. Ma sul tavolo, dopo l’incontro di ieri in Consiglio regionale, ci sono due ipotesi: la proroga o la riapertura dei termini dell’avviso – che per la presentazione dei progetti da parte dei Comuni scade oggi – o la modifica dei criteri di assegnazione dei contributi per le iniziative degli enti con l’obiettivo di rendere più inclusiva l’azione amministrativa.
Queste sono le uniche possibilità che l’assessorato al Lavoro ha valutato per andare incontro alle richieste degli ex operai dello Zuccherificio.
Dopo un primo incontro coi capigruppo, il presidente dell’Assemblea Salvatore Micone ha riconvocato le maestranze e i loro rappresentanti perché venissero messi a parte in maniera diretta delle conclusioni dell’assessorato. Quindi, ieri mattina in via IV Novembre si è svolta la riunione. Oltre a Micone, erano presenti l’assessore Mazzuto, il sottosegretario della giunta Pallante, l’ex presidente Iorio, il capogruppo 5s Greco, il direttore di dipartimento Iocca.
Sarà la giunta Toma a decidere ora cosa fare entro qualche giorno. «Con l’incontro ho voluto dimostrare la massima disponibilità ai lavoratori, cercando di recepire le loro richieste e intercedendo con la giunta affinché arrivassero presto le risposte», il commento di Micone.
Gli ex lavoratori dell’azienda di Termoli, però, sono usciti da Palazzo D’Aimmo sfiduciati e scoraggiati. L’avviso si rivolge a tutti coloro che sono stati licenziati in Molise dal 2008 in poi. «Faremo domanda perché altrimenti ci accuseranno di non voler lavorare ma partiamo molto svantaggiati», hanno detto alcuni di loro. Vorrebbero essere ricollocati in Regione o nelle pubbliche amministrazioni perché lo Zuccherificio era una società partecipata dalla Regione. Ma è fallita (non solo la Spa ma pure la newco creata quando al governo c’era ancora Iorio) e chiusa definitivamente. Alla riunione Iorio ha proposto di provare a recuperare gli ex addetti perché, appunto, impiegati in una società partecipata. Gli ostacoli normativi non mancano. Ma alle orecchie degli ex dipendenti di Pantano Basso presenti, l’intervento di Iorio è sembrato – ovviamente – l’unico che andasse loro incontro. «La realtà è che anche se il bando potesse essere utile a qualcuno delle ex maestranze – il commento del Comitato che li riunisce al termine della riunione – non è assolutamente risolutivo e che questo governo regionale, come l’altro, non sa cosa fare. La nostra regione è desertificata. La colpa di tutto ciò è da attribuire solo a chi l’ha governata».

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