Non solo l’incompatibilità fra la carica di presidente di Regione e l’incarico di commissario. La manovra del governo Conte contiene numerose disposizioni che faranno sentire i loro effetti anche in Molise.
Come annunciato nei giorni scorsi dal vicepremier Luigi Di Maio, la legge di Bilancio prevede il calcolo contributivo dei vitalizi derivanti da mandato elettivo regionale e il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle Regioni che non ne prevedano l’abolizione. In estrema sintesi: se la Regione Molise vorrà continuare a pagare i 3,3 milioni all’anno per le pensioni d’oro di ex presidenti, assessori e consiglieri che hanno maturato il vitalizio prima del 2011 invece di ridurli trasformando – anche nel loro caso come già fatto per i nuovi inquilini di via IV Novembre – il sistema di calcolo da retributivo a contributivo – dovrà trovare altrove i fondi rispetto a oggi? In realtà, gli assegni degli ex gravano sulle entrate proprie delle Regioni. Va compresa, quindi, meglio la portata della disposizione introdotta dal governo Conte appena il testo della legge di Bilancio sarà a disposizione.
Ieri, intanto, anche il Senato ha dato via libera al taglio dei vitalizi: i 5 Stelle hanno festeggiato con un doppio striscione con la scritta «56 milioni di euro risparmiati» e «#bye bye vitalizi». Anche i loro colleghi del Carroccio hanno rivendicato: «Abbiamo agito in tempi rapidissimi, per portare avanti una battaglia della Lega e mantenere una promessa che le forze del ‘governo del cambiamento’ hanno fatto ai cittadini. Dalle parole ai fatti, contro i privilegi di pochi, in favore di tutti gli italiani».
Altro provvedimento contenuto nel dl Semplificazione è quello che riguarda la proroga degli ammortizzatori. A parte il prolungamento della Cigs (che non riguarda la Gam perché in quel caso l’autorizzazione è contemplata nei precedenti provvedimenti per le aree di crisi) il provvedimento prevede che «il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva». In Molise, secondo i primi riscontri, la norma sarebbe utile, fra gli altri, per gli ex Ittierre. In particolare per circa 5-600 di loro: quelli che hanno terminato la mobilità ordinaria nel 2017 ma a cui la giunta Frattura concesse quella in deroga per sette mesi (scaduta a inizio 2018, comunque li fa rientrare nel range temporale definito dal dl Semplificazione) e un ultimo gruppo degli ex dipendenti dell’azienda tessile per i quali la mobilità in deroga scade a fine 2018. Sotto il profilo dell’autorizzazione, la situazione è quasi del tutto chiara e agevole. Si tratta ora di capire -probabilmente in legge di Bilancio – che tipo di copertura assicurerà il governo nazionale. Potrebbe indicare di utilizzare le risorse ‘ex articolo 56 ter’ che dovranno quindi essere divise fra Ittierre e Gam, o porre a carico dei bilanci regionali l’onere. In entrambi i casi, il Molise avrebbe qualche difficoltà. Infine, potrebbe rifinanziare tutto il pacchetto concedendo altri 12 mesi di ossigeno.
r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.