La mancata nomina del commissario non ha fermato l’iter per l’operatività del Registro tumori, la giunta ha approvato il regolamento e il disciplinare. Ma il 31 dicembre è vicino. E allora, senza commissario, sarà paralisi.
Perché scadono i contratti di 240 infermieri. Può provvedere l’Asrem? Vero. Ma il nuovo piano del fabbisogno triennale, che dà via libera a nuove assunzioni, quello deve essere approvato dal commissario.
Aprire nuovi reparti o rimodulare la rete dell’emergenza, ricontrattare il budget con Neuromed e Cattolica e firmare i contratti (che scadono il 31 dicembre): su questo l’Asrem non può fare nulla, nulla può il sub commissario e così il presidente della Regione. Che quindi sta per alzare il tiro: «Dalle stabilizzazioni all’istituzione di reparti, non possiamo aspettare oltre né arrivare all’ultimo giorno utile. Dobbiamo evitare la paralisi».
Oggi c’è Consiglio dei ministri, se intervenisse la nomina però sarebbe un miracolo, quanto meno una sorpresa. Perché la norma sull’incompatibilità fra le cariche di governatore e commissario – che secondo i parlamentari 5 Stelle molisani sbloccherà la partita – è contenuta nel decreto Semplificazione che non è stato ancora firmato dal Capo dello Stato e quindi non è ancora in vigore. «A Roma sono stato impegnato con l’assessore alla Sanità della Campania. Anche lui come me si informa, ma tutto tace».
Perciò il presidente Toma è pronto alla diffida: un atto forte, che mette in mora politicamente il governo Conte e si basa sulle relazioni che in questi mesi la direzione generale Salute della Regione e quella dell’Asrem gli hanno consegnato evidenziando gli atti che restano in stand by o che vengono firmati solo in emergenza dalla struttura di via Genova e dagli uffici dell’azienda sanitaria. Una conta dei danni che serve a giustificare l’apertura di un contenzioso con Palazzo Chigi.
Domani riferirà in Aula. «Questa è una settimana decisiva», ha ripetuto ieri. Vuole condividere il percorso col Consiglio. La maggioranza, pare scontato, gli darà manforte e mandato ad agire. Dalle minoranze è prevedibile non solo il no ma, nel caso dei 5 Stelle, anche una contrapposizione con le posizioni del governatore.
La ministra 5s della Salute Grillo sostiene di aver inviato i nomi al collega Tria sulla cui scrivania si sarebbe fermata la nomina. Forse perché Tria vuole una norma a copertura. Qualcosa non torna, ripetono dall’entourage di Toma. Che con Grillo ha avuto scambi diretti e contrasti evidenti.
Non così con la ministra del Sud Lezzi, pure lei pentastellata. «Ho preso parte all’incontro sulle Zes che lei ha organizzato, sono intervenuto sulla semplificazione e le mie proposte le sta valutando», racconta il capo di Palazzo Vitale. Da Roma torna anche con la notizia dell’assegnazione di 18 milioni per l’edilizia scolastica (fondi Bei).
Ma intanto nel pomeriggio a fare rumore a Campobasso è un suo post su Facebook. Uno sfogo: «Siamo una grande squadra. Abbiamo fronteggiato l’emergenza terremoto, accelerato i pagamenti alle aziende, trovato fondi per il sociale, messo in piedi contatti per rendere la nostra terra attrattiva così da creare sviluppo e occupazione. Stiamo conducendo una grande battaglia a tutela del sacrosanto diritto alla salute di tutti i molisani. Insomma, lavoriamo sodo. Stiamo scardinando vecchie logiche e sistemi incrostati. Per questo alcuni poteri forti stanno iniziando ad attaccarci».

r.i.

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