Nomine negli enti, legge che elimina il tagliando di metà mandato per l’ufficio di presidenza del Consiglio, contratti di una società di consulenza che si occupa dell’assistenza tecnica di alcuni programmi della Regione: una riunione di maggioranza infuocata quella che si è svolta ieri all’ora di pranzo a Palazzo D’Aimmo.
Sulle nomine che sono già all’ordine del giorno del Consiglio regionale, nulla di fatto. L’unica cosa certa è che la designazione per la maggioranza all’interno del Cda di Molise Acque toccherà all’ex presidente Michele Iorio: non ha avuto l’assessorato, quindi gli tocca una casella di primo livello.
Sul resto, però, non si è raggiunta ancora un’intesa. La coalizione, infatti, punta a definire un po’ tutti gli incarichi, non solo Molise Acque e Arsarp che sono in calendario, ma pure Molise Dati, Sviluppo Italia, Finmolise: enti per cui il rinnovo avverrà nelle prossime settimane o nei prossimi mesi.
Al nulla di fatto è seguita la riconvocazione del conclave di maggioranza per lunedì mattina. Mercoledì il Consiglio sarà di nuovo in seduta. Al mattino le mozioni, poi le proposte di legge. E tornerà sotto i riflettori la proposta a firma del governatore Toma, che porta la durata dell’ufficio di presidenza dell’Assise a cinque anni, l’intero mandato, mentre oggi è di due anni e mezzo. Resta in stand by perché nel centrodestra c’è maretta. Il dissenso non sarebbe rappresentato solo da Pallante e Iorio (l’ex presidente si è espresso pubblicamente e il patto con l’attuale sottosegretario era che a metà mandato lui prendesse il posto di Micone al vertice di Palazzo D’Aimmo), anche le forze più grandi – Forza Italia e Orgoglio Molise – non avrebbero gradito il mancato coinvolgimento nell’iniziativa: avrebbero saputo della proposta solo una volta arrivata in commissione.
L’aria che si respirava nei corridoi dell’Assemblea legislativa era assai tesa ieri mattina. Critiche a mezza voce o invece molto più dirette all’infornata di collaboratori di cui in questi giorni si è saputo sui social: 20 assunzioni da parte di una società che si occupa di assistenza tecnica per la Regione. Pare che ci siano nomi eccellenti o persone che hanno già altri contratti con l’ente. I telefoni dei consiglieri di centrodestra sono stati bollenti in queste ore. «Non ne sapevamo nulla, con questa situazione occupazionale che c’è in Molise, è logico che la reazione dell’opinione pubblica sia negativa», commentavano a gruppetti fra loro. E ampia parte della riunione di maggioranza è stata dedicata proprio a questo tema.
Alle critiche dei suoi, il governatore avrebbe riferito di non saperne nulla: l’assegnazione della consulenza a questa società risale alla precedente amministrazione, dunque si tratta di un privato che contrattualizza delle figure professionali. A suo parere la politica deve restarne fuori.
Clima più disteso, la sintesi dei politici più vicini a Toma dopo il vertice. Ognuno è rimasto sulle sue posizioni, invece, dice qualcun altro.
r.i.

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