“Chiudere la Provincia di Isernia? Un errore che ricadrebbe sull’intero territorio, quindi su tutti i cittadini”. L’assessore provinciale Antonio Tedeschi lancia un appello per correre in soccorso delle istituzioni che scomparirebbero con la cancellazione della Provincia di Isernia. Un appello non alla parte politica, “che – dice – in questo periodo pare essere interessata da ben altre cose, ma alle forze sociali ed economiche del territorio, affinché facciano sentire forte la loro voce per salvare questo territorio da un depauperamento istituzionale che lo colpirebbe in maniera devastante qualora la Provincia fosse cancellata”.

“Non intervengo sulla querelle Provincia si-Provincia no per salvare la mia poltrona – precisa – ma lo faccio per evidenziare la ricaduta negativa che questo provvedimento avrebbe sulla vita e sull’evoluzione del nostro territorio, che si ritroverebbe in un sol colpo privato di istituzioni e servizi essenziali che scomparirebbero assieme alla Provincia. Tutto questo ci riporterebbe indietro di oltre 40 anni, quando cioè i padri costituenti della Provincia di Isernia si mobilitarono per raggiungere l’autonomia territoriale. Da quel momento l’area pentra si trovò proiettata in una dimensione del tutto nuova, che ne ha determinato una indubbia crescita sociale ed economica, ponendola inoltre all’attenzione del panorama nazionale quale area con peculiarità forti, custode di grandi risorse ambientali, culturali e storiche. Ebbene – conclude Tedeschi – se non vogliamo perdere tutto ciò che, con fatica, è stato costruito dal 1970 in poi, spendiamoci tutti insieme perché una conquista così importante e vitale non sia vanificata da ragionamenti di tipo ragionieristico, privi di coscienza civica, condizionati esclusivamente da argomentazioni finalizzate all’attuazione di quella “spending review” di cui oggi ci si riempie continuamente la bocca, senza però sapere le gravi ripercussioni che tale provvedimento avrebbe qualora fosse imposto senza tenere ben presente le esigenze dei territori e le difficoltà cui questi andrebbero incontro qualora istituzioni e servizi connessi fossero cancellati”.

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