Antonio Federico, deputato 5s, difende la manovra varata dalla Camera il 30 dicembre e la definisce «di tipo espansivo, di quelle che riattivano l’economia reale, che permettono di superare le diseguaglianze sociali e di svuotare le sacche di povertà. Questi risultati si ottengono grazie alla redistribuzione della ricchezza, passaggio fondamentale per riportare serenità ai cittadini, slegarli da dinamiche clientelari e prepararli adeguatamente all’accesso nel mondo del lavoro».
La misura principale che a suo parere realizza l’obiettivo è il reddito di cittadinanza: 7 miliardi di euro il finanziamento accompagnato dal potenziamento dei Centri per l’impiego.
Cita poi gli interventi sulle pensioni: «Tagliamo quelle d’oro e alziamo quelle minime. Non tocchiamo nessuna delle pensioni attuali al di sotto della soglia di tre volte la minima, intervenendo in parte marginale (e comunque proporzionale) sulle altre pensioni fino alla soglia dei 5000 euro lordi mensili. Oltre questa soglia si entra nel campo delle pensioni d’oro, per le quali il taglio sarà molto più importante, sulla scorta di quanto già fatto per i vitalizi degli ex parlamentari con il ricalcolo dal sistema retributivo a quello contributivo, un passaggio finalmente obbligatorio anche per le Regioni grazie a una specifica misura prevista in manovra».
Sull’aumento delle tasse, Federico precisa: «Riduzione per imprese, partite Iva e professionisti, aumenti per banche, assicurazioni, colossi del web e gioco d’azzardo». A chi accusa la Finanziaria gialloverde di non avere, invece, prospettiva di crescita il parlamentare ribatte con «i 13 miliardi che nei prossimi anni saranno impiegati per la difesa del suolo e il contrasto al dissesto idrogeologico. Un piano che mira a un doppio risultato: tanti interventi diversificati significano lavoro per piccole imprese locali e uscita dall’isolamento infrastrutturale».
C’è un miliardo in più per Fondo sanitario nazionale, inoltre. Fondi utilizzabili soprattutto per ridurre le liste di attesa. «Iniziative analoghe – prosegue Federico – in tema di anticipazione di liquidità per le amministrazioni locali che devono pagare i fornitori. Inoltre garantiamo più soldi per le borse di studio favorendo quel ricambio generazionale assolutamente necessario in sanità. Anche sul piano ambientale si interviene in maniera decisa sulle bonifiche dei siti inquinati e sulle politiche di riduzione della produzione di CO2 per contrastare i cambiamenti climatici. Infine un passaggio sugli ammortizzatori sociali: per le aree di crisi complessa, cassa integrazione e mobilità in deroga sono state rifinanziate complessivamente per 117 milioni di euro, che verranno assegnate alle singole Regioni in base alle esigenze».
C’è molto ancora da fare, ammette poi. E anticipa i futuri obiettivi in Commissione Lavori pubblici:
abrogazione dell’articolo 35 dello Sblocca Italia in materia di incenerimento dei rifiuti; monitoraggio degli investimenti sul dissesto idrogeologico; modifica del codice degli appalti per sterilizzare alcuni rischi a cui si può incorrere innalzando la soglia per gli affidamenti diretti.
Una manovra, conclude perfettibile, ma questo «non giustifica l’atteggiamento delle opposizioni, gli scatti verso i banchi del governo, le urla. Senza contare che i rappresentanti di centrosinistra accusano il governo di attuare “politiche di destra e antidemocratiche”, mentre quelli di centrodestra ci dicono che siamo un “governo cripto-comunista”: si mettessero d’accordo, per quel che può valere».

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