Con lo stanziamento di 3 milioni e 250mila euro deciso dal Consiglio dei ministri giovedì sera, si chiude dal punto di vista finanziario la fase dell’emergenza post sisma.
Il terremoto in questione è quello che ha interessato dal 16 agosto in poi la provincia di Campobasso: epicentro Montecilfone, la zona colpita interessa altri centri come Palata e arriva fino a Larino coinvolgendo anche opere infrastrutturali strategiche come la diga del Liscione.
La Regione, infatti, aveva chiesto 4 milioni per gestire l’emergenza: assistenza alla popolazione e verifica agli edifici. Dopo un primo finanziamento di due milioni, dal governo Conte ne arrivano altri 3,2. Che serviranno, spiega il presidente della Regione che è anche commissario, appunto a gestire le emergenze, all’autonoma sistemazione, agli interventi su edifici pubblici e privati.
Toma evidenzia che rispetto ai 4 milioni richiesti, il Molise dall’esecutivo nazionale ha ottenuto di più: 1,2 milioni in più.
Se la seconda tranche di risorse per l’emergenza chiude questa prima fase, si apre contestualmente anche un’altra partita, forse anche più importante perché è quella della ricostruzione.
A Pozzilli per un incontro con gli amministratori è lo stesso Toma, dopo aver annunciato la decisione della sera prima del Cdm, a riferire sul prosieguo. Al governo nazionale la Regione ha richiesto 38 milioni di euro per far fronte ai danni subiti dalle scosse che si sono susseguite l’estate scorsa e che hanno creato panico e disagi anche sulla costa, riducendo non poco l’afflusso dei turisti proprio nel periodo clou.
I fondi per la ricostruzione saranno stanziati, spiega Toma, con un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri o in un decreto legge. Serviranno, comunque, a ripristinare la viabilità, alla ricostruzione vera e propria degli edifici lesionati e alla manutenzione e messa in sicurezza di ponti e viadotti. La partita si giocherà la prossima settimana.

Scoppia la polemica sull’autonoma sistemazione, Federico: il governo Conte c’è, la Regione no

In mattinata il deputato dei 5 Stelle Antonio Federico ne dà notizia su Facebook: «Nella riunione del Consiglio dei ministri di ieri (giovedì, ndr), il governo ha approvato lo stanziamento di altri 3.250.000 euro per gli eventi sismici dell’estate scorsa in basso Molise».
Il parlamentare 5s apre però subito le ostilità con il governatore Toma. In pratica, dal punto di vista del clima,siamo tornati ai tempi del botta e risposta sul commissariamento della sanità.
«Questi fondi si aggiungono ai 2 milioni già stanziati per il sostegno all’autonoma sistemazione degli sfollati – prosegue infatti Federico – ma che la Regione Molise, a quanto pare, ancora non gira ai Comuni interessati. Il governo, quindi, si sta muovendo per risolvere i disagi di tanti molisani in difficoltà ed è già al lavoro anche per la fase di ricostruzione. Ma tutti devono fare la propria parte.
Nessuno deve rimanere indietro».
Pronta la replica di Donato Toma: «L’autonoma sistemazione – dice il presidente a Teleregione – viene erogata dopo che i Comuni certificano ogni singola situazione, e ad oggi sono giunte in Regione pochissime richieste. Attenderemo qualche altro giorno e poi procederemo a rimborsare chi ha presentato regolarmente la domanda». Assicura che tutto ciò avverrà in poco tempo.
Ma la temperatura, nei rapporti fra lui e i 5 Stelle, è tornata a salire.

Seduta di giunta ‘senza’ deleghe. Il capo di Palazzo Vitale: ho quasi completato la rimodulazione

In tarda mattinata la riunione di giunta, ma il presidente in questa seduta non riassegnerà le deleghe.
«Ho quasi finito la rimodulazione – spiega Toma a Primo Piano – Credo che completerò il quadro domenica». Il decreto quindi arriverà probabilmente lunedì, martedì le comunicazioni in Consiglio regionale.
Dal governatore anche la conferma che non ci saranno stravolgimenti. Riprenderà in mano alcune deleghe, sembra certo per esempio gli Enti locali, forse il Personale e la Semplificazione. Al sottosegretario affiderà compiti con un suo provvedimento che definirà meglio il perimetro di azione della figura. Pallante, quindi, resterà sottosegretario. Così come l’esecutivo non subirà cambiamenti negli uomini, ha detto nei giorni scorsi Toma. Cotugno, Niro, Cavaliere, Di Baggio e Mazzuto saranno ‘alleggeriti’ di qualche delega.

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