L’assessore Luigi Mazzuto lo definisce «un incontro fruttuoso». Al tavolo di Palazzo Santoro, dove un tempo aveva sede la giunta regionale e ora c’è l’assessorato al Lavoro, ha incontrato i sindacati dell’agroalimentare e le rsu della Gam nonché l’azienda – presente con l’amministratore Giulio Berchicci e Nicolino De Socio – e l’Inps (c’erano i dirigenti Reale e Mastropaolo).
La cassa integrazione straordinaria per i 260 addetti scade a maggio, quando è stata rinnovata infatti la copertura economica infatti era sufficiente solo per sei mesi. È questo uno dei punti principali della discussione e su questo punto il titolare del Lavoro della giunta Toma è fiducioso: la legge di Bilancio stanzia 117 milioni di euro per il rinnovo degli ammortizzatori nelle aree di crisi complessa, il fabbisogno per altri sei mesi di Cigs alla Gam è di due milioni e mezzo. Il ministero del Lavoro ha già chiesto alla Regione di indicare la sua richiesta: per garantire un anno di cassa Gam, alcuni mesi di mobilità in deroga agli ex Ittierre e la mobilità per altre realtà servono 9,2 milioni. Palazzo Vitale ha comunicato già l’istanza. Manca, adesso, solo il decreto interministeriale di riparto: magari non arriveranno tutti i 9,2 milioni necessari ma è irrealistico pensare che al Molise non saranno assegnati nemmeno due milioni e mezzo. Mazzuto, infatti, sottolinea: «Sono fiducioso».
Tutti hanno convenuto, intanto, che è importante non arrivare a maggio per istruire l’istanza di rinnovo della Cigs per altri sei mesi. Anche perché a maggio scade pure il fitto di ramo d’azienda con Solagrital, precondizione per prorogare gli ammortizzatori a operai e dipendenti dell’ex Arena. Anche quel contratto va rinnovato e l’iter è complesso. Per questo i sindacati puntano a un nuovo incontro col governatore Toma a breve.
Dunque, riunione proficua per Mazzuto: «Mi auguro che questo format, improntato alla massima collaborazione coi sindacati, sia replicato anche ai livelli superiori», aggiunge. «Rispetto a questa e altre vertenze, certo, la dignità si riconquista con il lavoro. E da questo punto di vista il presidente Toma è molto impegnato, e ci sono già risultati, sul fronte degli investimenti», ancora l’assessore.
Con la riapertura dell’incubatoio di Bojano, alcuni operai del bacino Gam (una ventina quelli che hanno accettato l’offerta di lavoro di Amadori) rientrano a lavorare. Il contratto è di avventiziato, due o tre giorni di lavoro a settimana, quindi lo stipendio è più basso dell’assegno di cassa integrazione. Però proprio per questo lo stipendio è ‘cumulabile’ con il trattamento di integrazione salariale: l’Inps corrisponderà l’importo restante.
Giancarlo D’Ilio, rsu, si dice rassicurato dalle spiegazioni avute da Mazzuto e da quanto emerso nel confronto con Gam e Inps. «Ma resta la nostra preoccupazione, che ho espresso all’assessore, per il fatto che a parte i 60 che Amadori ha dichiarato che riassumerà quando l’incubatoio andrà a regime, restano fuori dalla ripresa produttiva altre 200 persone. I tempi di realizzazione del macello sono lunghi e incerti. Resta prioritario – conclude D’Ilio – costruire percorsi e soluzioni per tutti».

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