Due partecipazioni dirette – Campitello Matese e Sviluppo Montagna molisana – e una indiretta: Funivie Molise attraverso Sviluppo Montagna Spa. La prima in liquidazione, per la terza la giunta regionale ha presentato domanda di pre concordato a dicembre.
Sono le società partecipate che si occupano (o occupavano) della stazione sciistica di Campitello Matese. Turismo della montagna, possibilità di sviluppo: termini e concetti in voga da anni, ma di nuovo c’è solo che un terzo ha preso in fitto il ramo d’azienda da Funivie Molise per la gestione degli impianti. Di fatto, le ‘scatole’ create negli anni passati con partecipazioni più o meno al 100% da parte della Regione si trovano in una situazione difficile dal punto di vista debitorio.
Ieri sera la giunta regionale ha formalizzato in una proposta di legge la sua intenzione: Funivie Molise incorporerà il Consorzio Campitello Matese e il Korai (altra società, messa in liquidazione dalla precedente amministrazione, che si occupava di turismo ma era senza commesse da anni).
«Abbiamo otto milioni da investire su Campitello Matese, ma se non risaniamo la situazione dal punto di vista delle società partecipate è come buttarli dalla finestra», ha spiegato il governatore Donato Toma a margine della seduta di giunta.
Con l’operazione che verrà concretizzata una volta approvata la norma (le società sono state istituite con legge regionale e con lo stesso atto vanno modificate o liquidate), nel futuro concordato Funivie (per il quale è ancora attesa la decisione del Tribunale) confluiranno anche debiti e crediti delle altre due compagini. L’obiettivo è intanto adeguarsi al dettato normativo nazionale più volte ricordato dalla Corte dei conti di dismettere le partecipate che non perseguono finalità strategiche dell’ente. E poi ridurre e sistemare l’indebitamento. Resta fuori da questa operazione Sviluppo Montagna Spa, che è la società attraverso la quale la Regione partecipa (al 100%) al capitale di Funivie Molise.
Dopo la chiusura delle partite debitorie, quindi, la Regione metterà in campo le risorse e le azioni previste per il rilancio della stazione sciistica di San Massimo.
Nella stessa seduta di ieri l’esecutivo ha deliberato la richiesta al governo nazionale dello stato di emergenza per l’alluvione che ha interessato il 19 e 20 novembre 2018 la zona industriale di Pettoranello e l’area di Venafro. I danni quantificati a imprese industriali e agricole sono pari a 15 milioni di euro.
r.i.

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