L’attacco, frontale, a Donato Toma arriva dall’Abruzzo. Dove si vota domenica per le regionali e i due alleati di governo, Lega e 5 Stelle, si misurano nell’ennesimo derby interno.
Pentastellati schierati sul campo a sostegno di Sara Marcozzi, accanto a Di Maio e Di Battista in questo weekend anche il capogruppo molisano Andrea Greco.
Dal palco il vicepremier dice senza mezzi termini: i presidenti di Regione stanno bullizzando i nostri commissari della sanità. Fa riferimento anche al Molise, dove il governo Conte ha inviato Angelo Giustini e Ida Grossi, e spiega: ne stavamo parlando prima con Andrea (Greco, ndr).
«Fanno i bulli questi presidenti di Regione. Arrivano i nostri commissari e non gli fanno trovare la scrivania, non gli fanno trovare l’ufficio, non gli fanno trovare i computer. Andrea mi ha detto che si è dovuto portare la stufa da casa questo commissario perché non gli avevano acceso i riscaldamenti. Cioè – accusa Di Maio – fanno in modo che il nostro commissario non possa funzionare. Poi appena hanno capito che gli stavamo togliendo il potere nella regione, hanno cominciato a nominare tutti i loro negli ospedali con contratti a due o tre anni per fare la guerra al nostro». Il riferimento, è evidente, non è solo al Molise. Magari anche alla Calabria, dove il ministro Grillo un paio di settimane fa ha avuto uno scontro violento con il governatore Oliverio che ha nominato i direttori di Asl e ospedali senza consultare i commissari, senza condividere con loro le scelte (questo il motivo della rabbia della titolare della Salute). Magari Di Maio parla pure della sua Campania: il presidente-commissario De Luca ora deve essere sostituito. Assicura, però, Di Maio che «quando ci sono le guerre da combattere si combattono».
I commissari inviati in Molise hanno la sede a Palazzo Vitale, un piano più giù del presidente Toma. Che di recente ha assicurato di aver provveduto ad andare incontro alle richieste di Giustini e Grossi. Non ancora a tutte, però. E il clima del primo incontro fra i tre, a fine dicembre, sembra svanito. Allora il presidente assicurava collaborazione e riferiva di una disponibilità reciproca, ognuno nel proprio ruolo, a concorrere al miglioramento dei servizi sanitari. È che poi ognuno, appunto, ha il proprio ruolo. E quello dei commissari è gestire il piano di rientro e la programmazione dei servizi della salute. Soprattutto, poi Toma ha presentato tre ricorsi contro le nomine. Circostanza che, secondo voci di corridoio, non avrebbe lasciato indifferenti i commissari.
È Greco a puntualizzare questo aspetto nel post con cui condivide su Facebook il video di Di Maio: «Fare la guerra, bullizzare i commissari alla sanità lasciandoli (ad esempio) senza pc o senza mezzi idonei a svolgere le loro mansioni, significa andare contro i cittadini molisani, significa andare contro chi sta qui per mettere ordine nella sanità, contro chi sta qui per tutelarci. Avevamo promesso di separare la sanità dalla politica ed è ciò che ha fatto il ‘governo del cambiamento’. Ma questo non è piaciuto al governatore del Molise che ha promosso tre differenti ricorsi contro il commissariamento della sanità. Di fatto sta facendo la guerra ai commissari e al governo che li ha inviati con l’unico interesse di fare il bene dei cittadini molisani, senza nessun potente alle spalle».

r.i.

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