Nessun giallo, nessun mistero sugli accordi di confine. La procedura si è interrotta perché il Molise è andato al voto e l’Abruzzo no. Lo scorso febbraio, due mesi prima delle consultazioni regionali, l’iter era a buon punto. C’erano le bozze che definivano l’intesa tra i due territori confinati. Il punto è stato messo allora, racconta l’ex governatore Frattura. E poi non si è mosso più nulla. Primo perché si è entrati nel vivo della propaganda elettorale, secondo perché il governatore uscente non è stato ricandidato e «quindi non mi sembrava corretto andare avanti».
La verità insomma è più semplice di quello che si immaginava. In questa storia anche l’Asrem non ha nessun ruolo. Tant’è che Forciniti non ha mai partecipato a nessun tavolo. Perché – rimarca Frattura – gli accordi vengono prescritti dal ministero della Sanità e dal Mef che invitano le Regioni a stipulare accordi. E quello che riguardava il Caracciolo sarebbe stato vantaggioso sia per l’alto Molise ma anche per la fascia costiera. I due assessorati regionali di Molise e Abruzzo ci hanno lavorato fino alla fine del mandato di Frattura. Poi più nulla.
Vale la pena ricordare che alle ultime regionali il Molise ha cambiato verso e svoltato a destra con la vittoria di Donato Toma, ma per sette mesi la sanità è stata una specie di zona franca senza commissario. Oggi che pure l’Abruzzo ha eletto un governatore di centrodestra il discorso può essere ripreso da dove è stato interrotto e attuato. Naturalmente se queste sono ancora le volontà politiche.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.