In Aula, chiudendo il dibattito, risponde ai 5 Stelle che lo hanno definito «curatore fallimentare di Frattura» contestandogli una situazione difficile per esempio a Molise Acque (azienda che attende ancora la nuova governance): «Abbiamo avviato a recupero 12 milioni di euro, non recuperati dal precedente governo».
Soprattutto, però, il presidente della Regione manda un messaggio chiaro alle due leghiste dissidenti (o ex visto che Roma le considera espulse). «Hanno il diritto di esprimere disappunto, ma non in questa sede. Sono altre le sedi in cui discutere i problemi interni ai partiti», avverte Donato Toma. E poi ancora più chiaramente: «Sugli assessori decide il presidente e in questo momento non ho intenzione di fare nulla. Non permetto personalismi o rivendicazioni di incarichi, né permetto strumentalizzazioni politiche di queste situazioni tese a indebolire la maggioranza».
A Mazzuto è stato contestato, fra le altre cose, di non aver fatto nulla per i lavoratori ex Ittierre che al momento sono esclusi dalla mobilità. Tanto che è intervenuto il Pd con un emendamento al ‘decretone’. In particolare a beneficio dei 5 Stelle, Toma cita il passaggio di una nota della deputata 5s Testamento: «In questo momento non servono emendamenti spot o dichiarazioni sensazionalistiche che hanno la validità di un battito di ali di farfalla, ma occorre lavorare per dare risposte concrete a tutti i lavoratori». E chiosa: condivido in pieno.
Dopo la seduta, Luigi Mazzuto si concede qualche battuta coi giornalisti. Blindato da Salvini e Toma, commenta la rivolta delle due consigliere elette con il rammarico di chi è parte di un brand vincente ovunque e che però in Molise fa passi falsi. «Stiamo vincendo le elezioni ovunque, le abbiamo vinte anche qui e ora stiamo dando un segnale negativo. Di questo mi dispiace. Quando cinque anni fa ho aderito alla Lega, non c’erano questi presupposti», rimarca. Ricordando una celta d’avanguardia di cui più qualcuno sorrideva all’epoca. Non si aspettava la mozione di sfiducia firmata anche da Calenda e Romagnuolo e respinge l’accusa di assessore inadeguato. Anche Toma a Teleregione ha ricordato i fondi per la cassa integrazione Gam, il bando dei lavori di pubblica utilità per gli ex Zuccherificio. Il caso delle dissidenti, chiude il coordinatore regionale del Carroccio, è nelle mani di Salvini. Che sembra aver già chiuso il fascicolo.

r.i

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