In Italia non si parla che del decreto Sblocca cantieri. Il Molise da questo dibattito è assente.
L’ex governatore Michele Iorio scuote la maggioranza. Col passo felpato che lo ha sempre contraddistinto, assesta un colpo agli equilibri interni del centrodestra e manda un messaggio chiaro all’assessore Niro e, in ultima analisi, al presidente Toma.
«Infrastrutture al collasso, opere incompiute, cantieri che non partono. Nel dibattito nazionale si sente parlare sempre più incessantemente del decreto Sblocca cantieri che potrebbe approdare nei prossimi giorni sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il Molise – dice Iorio – da tutto questo dibattito è completamente assente. Eppure la nostra Regione avrebbe diversi motivi per inserirsi nella questione dello sblocca cantieri».
È quella la sede, a suo parere, per porre la questione dell’Autostrada del Molise «per la quale il centrodestra ha speso anni di iniziative e progettazione. Eppure l’opera è stata archiviata con troppa facilità dall’attuale assessore ai Lavori pubblici che ha sposato subito l’idea del centrosinistra che predilige una superstrada a quattro corsie. Il che significherebbe, nella migliore delle ipotesi, almeno altri 30 anni di progettazione finanziaria. Ci sarebbe – prosegue l’ex presidente – anche il Lotto zero per il collegamento di Isernia verso l’Abruzzo, ed ancora il completamento dell’Auditorium di Isernia rimasto non finanziato da almeno sei anni. E che dire dell’interporto e del porto di Termoli? E la galleria di Colletorto rientrante in un progetto più ambizioso come la Circumlacuale per dare una opportunità di collegamento alla Valle del Fortore?».
Solo alcuni esempi, sottolinea Iorio, «che testimoniano come il Molise abbia tutte le caratteristiche e la necessità di rientrare nello Sblocca cantieri, eppure sembra che si è ben lontano da queste necessità. Forse allora sarebbe il caso di riflettere meglio e di condividere le cose da fare per la nostra regione. È vero che destra e sinistra non assumono più il significato di una volta, ma le grandi realizzazioni non possono subire sostanziali variazioni a seconda di chi governa. Altrimenti, ricominciando sempre daccapo, si corre il rischio di perdere l’obiettivo principale che dovrebbe essere il rilancio della regione e magari dovremmo esultare – è la stoccata di chiusura – per 10 milioni di euro su tutte le strade molisane e sufficienti, forse, al rifacimento di qualche cunetta. E allora forse sarà il caso di affrontare la questione in Consiglio regionale in occasione del dibattito per la prossima approvazione del Documento di economia e finanza».

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