Nonostante le rassicurazioni, l’allarme non è cessato. Il declassamento della questura di Campobasso, previsto dal piano questure, in quarta fascia continua a generare apprensione.
Il portavoce dei 5 Stelle in Senato Fabrizio Ortis ribadisce che «non c’è alcun rischio di cambiamento per i cittadini, la cui sicurezza non sarà messa a repentaglio dalle scelte del nostro governo che, anzi, potenzierà il personale delle questure di Campobasso e Isernia con 81 nuove unità operative».
Dopo averne parlato con il sottosegretario all’Interno Molteni, spiega che il progetto di riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’amministrazione della Pubblica sicurezza, prevede, «per la questura di Campobasso, un organico finale di 218 operatori dei ruoli ordinari, con una differenza quindi di 43 unità in più rispetto alle risorse effettive attuali (175). In provincia di Campobasso – aggiunge – il piano di potenziamento 2018/2019 (ruolo agenti/assistenti), adottato lo scorso marzo dal Capo della Polizia ha previsto l’assegnazione di complessive 8 unità, così suddivise: 3 alla questura, di cui 2 lo scorso mese di ottobre e 1 a febbraio 2019; 3 al commissariato di Termoli, di cui 2 lo scorso mese di ottobre e 1 a febbraio di quest’anno; 1 unità alla Polfer di Termoli lo scorso mese di aprile; 1 unità alla Scuola Allievi Agenti lo scorso mese di ottobre».
Per quanto riguarda la questura di Isernia, il progetto di riorganizzazione stabilisce «un organico finale di 175 operatori dei ruoli ordinari, con una differenza quindi di 38 unità in più rispetto alle risorse effettive attuali (137)». Nel piano di potenziamento c’è invece l’assegnazione di complessive 10 unità, di cui 7 lo scorso mese di ottobre e ulteriori 3 a febbraio di quest’anno.
«Come si vede – conclude il parlamentare pentastellato – la sicurezza sul territorio aumenterà grazie all’innesto di 81 unità operative (43 a Campobasso e 38 a Isernia). Da parte di chi, anche in buona fede, finisce spesso per creare inutili allarmismi tra la popolazione basterebbe interloquire, se non direttamente con i Ministeri competenti, con la parte politica da noi rappresentata per poter apprendere nella massima trasparenza come stanno le cose ed evitare passi falsi».

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