A Roma per la commissione Salute della Conferenza delle Regioni, il governatore Donato Toma ha appena finito un altro incontro. Stavolta con Invitalia.
Degli investimenti che presto saranno attivati in Molise, si intuisce che qualcuno sia più importante e impattante per il presidente della Regione. Ma ne parlerà, anticipa, dopo l’approvazione del bilancio. Sul documento l’ok definitivo della giunta è a giorni: la delibera istruita e pronta all’ok già lunedì è stata rinviata alla struttura per inserire la quota di un’anticipazione di liquidità. Un fatto tecnico.
Nella Capitale i giornalisti lo raggiungono al telefono per avere un commento sulle dichiarazioni delle pasionarie ex leghiste Calenda e Romagnuolo. La seconda, in particolare, ha avvisato: se tieni ancora Mazzuto in giunta, il bilancio fallo votare da lui. Glielo ha detto in riunione di maggioranza e poi lo ha riferito alla stampa.
«Non sono preoccupato se questa è la domanda: dopo quel chiarimento in maggioranza, non ci sono stati problemi nel voto in Aula da parte del mio schieramento. Detto questo, non trovo valido politicamente – evidenzia Toma – fondare un movimento con l’obiettivo di cacciare un assessore della giunta. Le richieste e le valutazioni delle due consigliere sono legittime, ma saranno valutate nel momento opportuno che non è questo». In sede di tagliando, allora, a giugno? «È sicuro che il tagliando lo faremo, ogni sei mesi come ho detto. D’altro canto sto misurando in questi giorni anche i capi dipartimento, mi hanno fornito la relazione sulle attività svolte. E posso anticipare che non ho ravvisato criticità, diciamo che sono andati bene».
Sul suo tavolo, dice, ci sono altri dossier prioritari: «Il bando sulla micro ricettività è andato benissimo. Sono arrivare 560 domande, le vaglieremo. Se dovessimo finanziarle tutte, i 16 milioni on basterebbero. Vuol dire che il Molise ha sete di crescere. Stiamo per mettere in campo un bando per l’artigianato e il commercio. E ragioniamo sulle linee attorno a cui sviluppare il territorio, ne discuteremo presto col Def. Ecco, limitare l’azione politica alla posizione di un assessore lo trovo molto riduttivo».
Al conclave di maggioranza cui ha fatto riferimento Romagnuolo Toma ha ribadito l’idea di coinvolgere i consiglieri con le deleghe. «Certo, poi l’orchestra dovrà suonare in armonia, non potrà andare a ruota libera». Però, conclude, a fine maggio ci sono le elezioni: «Non posso dare adesso incarichi che avvantaggino l’una o l’altra forza politica. Aggiustamenti, revisioni sicuramente potranno esserci ma non prima delle amministrative».
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