Alle 9 a Palazzo San Giorgio. Comincia presto la giornata molisana di Ettore Rosato. Il vicepresidente della Camera ha incontrato insieme al segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla il sindaco Battista e gli amministratori comunali del capoluogo. Poi una visita all’azienda Del Giudice e una puntatina al banchetto allestito a San Martino in Pensilis per le europee e alla Società operaia in occasione del suo 140°.
Rosato per le amministrative ha un’idea che è l’indicazione del nazionale: confermare gli uscenti (o almeno ripartire da loro). Ma, chiarisce Facciolla in una nota a margine della giornata, «l’onorevole non ha affrontato i temi relativi alle prossime amministrative che interesseranno i Comuni della nostra regione». Domani il tavolo per Campobasso e gli equilibri sono già precari, il segretario ha chiarito che si decide in loco.
Onorevole, nei sondaggi per le europee avete raggiunto i 5 Stelle.
«Faremo meglio dei 5 Stelle alle europee. E poi questa è una campagna per l’Europa. Abbiamo il diritto e il dovere di pensare ai nostri figli e ai nostri nipoti per costruire un’Europa che rappresenti un pezzo del nostro futuro. Chi oggi fa l’antieuropeista, il sovranista dimentica che il secolo scorso era un secolo di guerra. Solo l’Unione europea ha portato finalmente la pace e non è una cosa scontata, non è una cosa eterna, va conservata, costruita tutti i giorni. I nostri ragazzi sono abituati a girare l’Europa senza mostrare i documenti, pagando in un’unica valuta, un privilegio che gli consente di studiare e lavorare guardandosi intorno e imparando. Un privilegio che abbiamo il dovere di tutelare».
Dopo il 26 maggio cosa ne sarà del governo gialloverde? Quanto dura questa maggioranza?
«La maggioranza dura molto perché i 5 Stelle, pur di non far cadere questo governo, prendono il secchiello e la paletta e vanno a scavare tutti la Tav. Certo è un governo inadeguato. Non lo dice il Pd, lo dicono gli indicatori economici. Hanno portato il Paese in recessione, stiamo perdendo posti di lavoro ed export per le nostre aziende, stiamo perdendo ricchezza delle famiglie e fiducia degli imprenditori. Aumentano le tasse e si tagliano i servizi. È il risultato di un governo che mette gli slogan davanti alla fatica delle scelte. Naturalmente il conto lo pagheremo tutti noi e lo stiamo già pagando salato, con un aumento mai come oggi del debito pubblico e con un incremento pazzesco dei costi sugli interessi dello Stato che vuol dire impoverimento delle famiglie: perché se i soldi li usi per pagare gli interessi non li usi per erogare servizi. Sono sorpreso di quanto facciano male, perché non mantengono neanche le promesse che hanno fatto in campagna elettorale».
In sanità e altri settori torna il centralismo nei confronti delle regioni piccole e più in difficoltà. Autonomia, invece, per i più forti.
«In Veneto la Lega diceva: approviamo l’autonomia così lo Stato ci darà 50 miliardi di euro in più all’anno. Ma da dove vengono presi? Dalle altre Regioni. E non dalla Lombardia, bensì da quelle più povere, che oggi hanno un saldo vantaggioso nei trasferimenti dello Stato rispetto alle tasse che vengono pagate sul loro territorio. L’autonomia in chiave leghista distrugge l’unità nazionale, impoverisce territori che hanno bisogno invece di sostegno. Non misure assistenzialistiche, noi abbiamo sempre sostenuto l’autonomia come libertà e possibilità di decidere come spendere meglio le risorse che vengono destinate ai territori, non come una distribuzione non equa».
In Molise si vota, fra gli altri centri, a Campobasso e Termoli: i comuni maggiori e che sono un po’ il fortino rimasto al centrosinistra dopo la vittoria del centrodestra alla Regione e nei Consigli provinciali. Per voi una sorta di battaglia epocale.
«In democrazia si vince e si perde, in Italia c’è un’alternanza che ha visto sempre chi governava la volta dopo perdere. È successo a noi, succederà anche a chi oggi è al governo nazionale. Stiamo parlando di due amministrazioni che hanno visto un buon governo locale, io sono convinto che i cittadini al di là degli slogan contro gli immigrati di Salvini si attendono che le amministrazioni locali funzionino. Quindi mi auguro che due bravi sindaci vengano riconfermati nel loro lavoro».
ritai

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