Le istituzioni e l’azienda sono concentrate sul rinnovo della cassa integrazione. Scade fra dieci giorni o poco più. Prorogarla per altri sei mesi non sarebbe impossibile, anzi le condizioni ci sono anche se quella del piano occupazionale a sostegno di una ipotetica ripartenza si è affievolita molto dopo la rinuncia di Amadori a ristrutturare il macello. Ma sono pur sempre previste nuove assunzioni all’incubatoio (annunciate per inizio aprile, ora pare rinviate a fine aprile e quindi probabilmente maggio).
Intanto, i dipendenti della Gam si muovono per verificare se vi siano altre possibilità di rilanciare il settore avicolo, strategico per il Molise e aderente alla sua vocazione nonché comparto che della crisi mondiale ha risentito assai poco.
Una delegazione di ex operai si è riunita un paio di volte e ha deciso di aderire alla proposta di Confcooperative Molise, l’associazione cooperativistica maggiormente rappresentativa in regione: preparare cioè progetti finalizzati a creare opportunità di sviluppo e piani aziendali nei vari settori economici locali privilegiando la forma della cooperativa. Al presidente di Confcoop Domenico Calleo è stato affidato il mandato di coinvolgere anche partner interregionali.
Si parte dal know how, da quello che gli ex Arena: far schiudere uova, allevare e macellare polli.
Quando di recente Confcooperative ha ripreso in mano la situazione – dopo aver promosso la socializzazione all’esito di trattative finite male fra Regione e imprenditori privati e aver poi accompagnato il progetto della Dasco che perse il primo lotto in Tribunale dopo i rilanci di Amadori – è partita da un dato di fatto: che ai grandi marchi i segmenti della filiera molisana tornano utili. Al di là di come sono andate le cose col gruppo di Cesena, quindi, una prima interlocuzione va tentata anche con Amadori. A Larino, inoltre, Aia realizzerà il suo incubatoio: numeri che vanno molto oltre quelli dell’impianto che il marchio romagnolo ha rilevato a Bojano. Si parte da un milione per arrivare a un milione e mezzo di uova a settimana. Veronesi, è noto da tempo, in Molise ha quasi il monopolio delle ovaiole e al Centrosud ha rafforzato molto la presenza in questi anni. Realizzare allevamenti e metterli a sua disposizione può essere uno sbocco interessante per chi, come i dipendenti Gam, si trova quasi nella stessa situazione degli ex Ittierre ed ex Zuccherificio: senza più sussidio né prospettiva di essere ricollocato.
Anche la macellazione è una ipotesi di lavoro. Confcooperative sta valutando iniziative già presenti sul territorio. In questo caso, piccoli numeri ma funzionali.
Naturalmente, ci si guarda intorno. Non solo avicolo. Anche la coltivazione di ortaggi e frutta, in questo caso c’è ad esempio la coop del presidente di Fedagri Giorgio Mercuri che potrebbe diventare partner dei progetti locali.
Un gruppo di lavoratori Gam, insomma, ha scelto di mettersi in gioco in prima persona. «Noi siamo al loro fianco perché la nostra missione – spiega il presidente di Confcooperative Calleo – è dare risposte reali, concrete al territorio e ai lavoratori. Elaboriamo insieme le idee, verifichiamo poi la sostenibilità di queste idee dal punto di vista del mercato e delle fonti di finanziamento. Niente assistenzialismo, né scoraggiamento. Ci rimbocchiamo le maniche per la crescita della nostra regione».
r.i.

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