L’estate si annuncia rovente nel centrodestra molisano. Il tagliando alla giunta, che il governatore Donato Toma ha intenzione di effettuare ogni sei mesi, si avvicina. Ci siamo. Ed è l’occasione per definire questioni in attesa.
In pressing per l’ingresso nell’esecutivo, Fratelli d’Italia. Il coordinatore regionale Filoteo Di Sandro lo ha ricordato dopo le europee: «In Molise quasi 10.000 voti a FdI rappresentano un risultato eccezionale che ripaga il lavoro svolto sul territorio in questi anni da tanti dirigenti e simpatizzanti». E poi: «Continueremo con maggiore impegno per nuovi traguardi ed obiettivi nella certezza che presto il nostro partito possa avere la giusta visibilità e rappresentanza istituzionale che merita».
Archiviato anche il secondo turno delle amministrative, il partito di Giorgia Meloni in questi giorni sarebbe tornato all’attacco. Presto potrebbe esserci un incontro fra Di Sandro e il governatore Donato Toma.
FdI ha tutte le intenzioni di chiedere e ottenere il rispetto di un patto pre elettorale che agli uomini di Meloni assegna un posto in giunta. Il primo impianto del governo regionale ha visto prevalere le ragioni di Forza Italia, però. E Quintino Pallante, eletto di Fratelli d’Italia, si è accontentato del ruolo di sottosegretario. Fatto sta che a pretendere il rispetto delle intese sarebbe interessata la stessa leader nazionale di partito. Una forza politica, peraltro, in crescita. Al contrario degli azzurri che vivono una parabola discendente.
Dunque, sul tavolo della discussione – quando si aprirà – ci sarà la rivendicazione del ruolo e il rispetto dei patti. In pole position per entrare in giunta c’è proprio Pallante. Con lui assessore, FdI porterebbe in Consiglio il coordinatore Di Sandro (primo dei non eletti). Oltre a Massimiliano Scarabeo che ha aderito, inoltre, vicina al partito di Meloni è pure Filomena Calenda, che proprio qualche ora fa ha lasciato ufficialmente Prima il Molise e su queste colonne non ha smentito l’approdo in Fratelli d’Italia dicendo: mi sto guardando intorno, resto nel centrodestra, vedremo.
Un gruppo più forte in Assise e l’arrivo, attraverso il movimento di Fitto, dell’ex governatore Michele Iorio: questo rende la formazione guidata in regione da Di Sandro un alleato di cui tener conto, soprattutto nel post elezioni abbastanza avvelenato che sta vivendo la coalizione di governo a causa della sconfitta rimediata a Campobasso.
Toma, quindi, ci andrà coi piedi di piombo. E, a quanto è dato sapere, non ha mai negato la legittimità della richiesta di Meloni e dei suoi. Certo, questo puzzle non è facile da comporre. Chi dovrebbe cedere il posto a Fratelli d’Italia? La posizione della Lega non sembra scalfibile, un assessorato al Carroccio è fuori discussione. Li sarebbe, fuori discussione, anche il titolare: Salvini avrebbe infatti posto il veto sulla fuoriuscita di Mazzuto che per il ministro dell’Interno deve restare dov’è. L’unico partito con due assessorati, e il presidente che pure a quell’area fa riferimento, è Forza Italia. Cavaliere e Di Baggio, gli assessori. La scelta sarebbe fra loro due.
r.i.

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