Martedì prossimo il tavolo decisivo. Nella riunione di ieri – assente il premier Conte impegnato a Bruxelles ma c’era il sottosegretario Giorgetti – sono stati fatti passi avanti sul Contratto istituzionale di sviluppo per il Molise, dopo qualche giorno di tempo in più concesso anche per dare tempo al Comune di Campobasso che ha eletto il 9 giugno il nuovo sindaco di presentare altri progetti. Sarebbero stati, inoltre, già definiti i criteri che permetteranno di elaborare una prima griglia di progetti da finanziare.
Sono 251, fa sapere il presidente della Regione Donato Toma, le proposte selezionate. Interessano quasi l’80% dei centri del Molise, una buona parte di esse hanno un livello di progettazione molto alto, sottolineano da Invitalia che è il braccio operativo di Palazzo Chigi nella gestione del programma finalizzato alla ripresa produttiva.
Questo dovrebbe permettere al tavolo, che si incontrerà di nuovo martedì prossimo, di poter definire un primo gruppo di interventi immediatamente realizzabili e da finanziare con il Cis, a valrere sulle risorse stanziate dal Cipe (220 milioni di euro).
Tra le iniziative, il progetto di valorizzazione dei tratturi, l’aviosuperficie, la bretella di Mignano.
Per sostenere economicamente tutte le proposte – calcola il governatore Toma che siede al tavolo insieme ai rappresentanti dei Ministeri interessati, delle due Province e dei Comuni di Campobasso e Isernia – servirebbero due miliardi.
«Le attese sono enormi per le ricadute che il Cis può avere per il Molise. Anche per questo – dichiara Toma – sto spingendo molto perché le risorse a disposizione aumentino notevolmente. L’obiettivo non è togliere dei progetti ma incrementare la dotazione».

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