Tre consiglieri regionali del centrodestra in missione a Roma, prove di avvicinamento alla Lega. E i nomi sono pesanti: Andrea Di Lucente, Armandino D’Egidio e Salvatore Micone, presidente di Palazzo D’Aimmo.
Il giorno dopo la notizia pubblicata da Primo Piano, nessuna smentita. Il ragionamento nella Capitale c’è stato.
È in corso. Magari non è stato chiesto il commissariamento del Carroccio molisano, ma quando a un partito si aderisce e le adesioni sono, appunto, pesanti gli assetti cambiano da sé.
Bocche cucite da quasi tutti i diretti interessati, i rumors però confermano che l’ex sindaco di San Polo eletto con Forza Italia e il presidente della I Commissione ad oggi dei Popolari per l’Italia, oltre al numero uno di via IV Novembre stanno valutando l’idea di dare manforte alla causa del Carroccio. Per Di Lucente non sarebbe una rottura con Vincenzo Niro, dicono i bene informati, quasi un approdo più naturale e congeniale alla sua azione politica.
Novità potrebbero esserci già nelle prossime ore e non sarebbero ininfluenti rispetto agli assetti della maggioranza e dell’impianto dell’esecutivo Toma. La Lega in Consiglio non ha più eletti dopo l’espulsione di Romagnuolo e Calenda. Mazzuto è assessore esterno, blindato da Salvini ma esterno. L’arrivo di nuove truppe riporterebbe il partito di fatto ad essere rappresentato in Assise, ma ai neo consiglieri starebbe bene l’attuale coordinatore nell’esecutivo.
Che Mazzuto sia il pomo della discordia lo dice anche la mozione di sfiducia su cui è caduto il numero legale la settimana scorsa e che è al primo punto all’ordine del giorno venerdì. Di Lucente, per esempio, ha detto chiaramente in Aula che contesta l’operato dell’assessore. Il fine settimana insomma potrebbe essere infuocato e così tutta l’estate.
Salvatore Micone ha letto su Primo Piano, dice, di movimenti e nuove collocazioni. Non nega che nell’aria ci sia il sentore di novità, ma non è detto che già venerdì accada qualcosa: «Per quanto mi riguarda, io sto nel centrodestra e ci resto. A seconda delle dinamiche ci potrebbero essere novità oppure no. Vediamo che succede». Una cosa però la precisa: che venerdì si voti o meno a favore della mozione di sfiducia a Mazzuto, che ci siano adesioni nuove e anche massicce alla Lega o meno, «è una prerogativa del presidente della giunta decidere sull’esecutivo e i suoi assetti. Non sarò certo io a dire al governatore come deve essere la sua giunta».

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