Luigi Mazzuto, attraverso l’agenzia parlamentare, torna a parlare del taglio della Provincia di Isernia: “Credo si tratti di un atto che politicamente non sta nè in cielo e nè in terra e la dice lunga sulla conoscenza dei problemi reali del territorio. Con questo tecnicismo e l’intervento con le forbici, pensando di fare cosa utile alle casse dello Stato, non fa altro che aggravare la situazione dei servizi per i cittadini. Con un colpo di spugna, solo perchè bisogna risparmiare, si intende intervenire e tagliare, ma non abbiamo ancora capito quali sono i risparmi”, ha spiegato Mazzuto. “Il provvedimento presenta tutti gli estremi per l’incostituzionalità – ha aggiunto il presidente -. Con un atto finanziario non si può decidere e mettere mano alla Costituzione”. “Questo provvedimento vuol dire morte sicura, non progresso – dice ancora Mazzuto -. Il governo non fa le politiche di sviluppo del territorio ma fa politiche per reprimere i suoi territori e questa la dice lunga”. Nel ricordare la rinascita di Isernia, il 3 marzo del 1970, quando è stata riconosciuta come provincia, dopo un lungo iter parlamentare, il presidente Mazzuto, sottolinea la svolta che ha segnato il territorio e i relativi benefici di cui ha goduto in questi anni. “Siamo passati dalla notte al giorno”, ha commentato. “Con questo provvedimento – spiega – noi ripassiamo dal giorno alla notte. Non vediamo via di uscita. Ed è per questo che lo contestiamo”. Troppo alto il prezzo da pagare. A rischio ben 1000 posti di lavoro che porterebbe ad un depauperamento economico della provincia. “Questa è una provincia che vive di terziario e può vivere di turismo – aggiunge Mazzuto – Abbiamo gli elementi per farlo: ambiente, la buona tavola. Questo è il nostro futuro. Ma con questo provvedimento si perderanno oltre 1000 posti di lavoro a reddito fisso: dagli uffici decentrati dello Stato, alle prefetture, questure, i comandi di polizia, carabinieri”. Di consuegenza si registrerà un inevitabile trasferimento delle famiglie che ridisegna lo scenario locale. “E’ un dramma per noi. Ci opporremmo con tutti i mezzi – annuncia – non per difendere la nostra poltrona, ma i nostri cittadini e i servizi della nostra area”. Il taglio dettato dalla spending review colpirebbe, dunque, un punto di riferimento, importante e strategico dell’area. Basti ricordare la nevicata dello scorso febbraio, come spiega lo stesso Mazzuto: “la provincia è ubicata su un territorio a maggioranza montano con 52 comuni, piccole entità sparse in mezzo alle montagne. Tutti i comuni, per la prima volta nella storia, sono stati toccati da questo evento eccezionale e se non avessimo avuto un ente coordinatore sul territorio non ne saremmo venuti a capo”.

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