Si aspettava un chiarimento in maggioranza da gennaio scorso quando all’improvviso il presidente della Regione ritirò a tutti gli assessori le deleghe assegnate sei mesi prima. Il tempo è passato e Michele Iorio non ha mai nascosto la sua delusione.
Il senatore è deluso dai modi e dai metodi di gestione del gruppo di centrodestra che guida la Regione Molise. «Non c’è comunicazione tra Consiglio e giunta, non c’è dialogo sulle cose da fare, non c’è condivisione delle scelte» – insiste ancora oggi, dopo un venerdì che definisce «sconcertante» e durante il quale le difficoltà della maggioranza sono apparse evidenti.
Lui, Iorio, ed anche questo non è un segreto, non ha mai messo in discussione neppure la figura dell’assessore leghista Luigi Mazzuto. Lui mette in discussione tutto. A partire dai provvedimenti che poco rispecchiano il programma con il quale il centrodestra si è presentato ai cittadini. Per queste ragioni, nonostante abbia sempre, o quasi sempre, garantito il suo appoggio a volte fondamentale ai risicati numeri del presidente della Regione, venerdì ha preso posizione e non ha sottoscritto il documento che è stato presentato durante la riunione di maggioranza per verificare chi fa effettivamente parte di questo gruppo.
Il documento lo hanno firmato tutti i presenti (era assente solo Massimiliano Scarabeo). Anche la Romagnuolo e la Calenda che sono le pasionarie più critiche verso il loro governo. Tutti tranne Iorio.
«Una verifica di maggioranza – afferma l’ex presidente – è necessaria, anche e soprattutto dopo la sconfitta delle amministrative, altrimenti i problemi non si risolveranno da soli ma al contrario aumenteranno e dobbiamo ancora trascorrere altri quasi quattro anni».
Ma Iorio non è il solo ad avere voce critica verso il modus operandi di Toma e della giunta. È il solo tuttavia a manifestare pubblicamente il suo pensiero sulle scelte di governo che – a giudicare dalla reazione di venerdì dei lavoratori davanti a Palazzo D’Aimmo, a poco più di un anno dal voto – hanno provocato delusione e malcontento.
Deve essersene accorto anche il vicepresidente del Consiglio Gianluca Cefaratti, che ha seguito Iorio nella sua linea critica, nonostante poi abbia sottoscritto il documento. Pure il presidente Micone e il consigliere Di Lucente sembrerebbe non siano poi tanto soddisfatti dell’andamento delle cose di governo, e nemmeno questo è un segreto.
La situazione appare incerta ed esplosiva. Ci sono una serie di temi sul tavolo, a partire dalla formazione dell’esecutivo, che vanno discussi senza tergiversare oltre. E la giunta non è l’unico problema.
Il malcontento tra i consiglieri di maggioranza è diffuso: c’è chi lo manifesta a denti stretti, chi lo sussurra all’orecchio dell’interlocutore. Continuare a far finta di nulla può portare solo ad un punto di non ritorno.
Tra confusione e incertezza c’è un dato certo: si prevede un’estate torrida.
ppm

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