Luigi Mazzuto, presidente della Provincia di Isernia, nel giorno della definitiva approvazione della Spending Review, ha scritto al Capo dello Stato per chiedere il rispetto della Carta Costituzionale. Per Mazzuto l’attuale Governo è venuto meno a due principi fondamentali: il principio di riconoscimento delle autonomie locali contenuto nell’art. 5, e quello di uguaglianza sostanziale proclamato dall’art.3. Il rovesciamento istituzionale, prosegue la nota di via Berta, cagionerà un aggravio della disoccupazione, una fuga degli investitori, la drastica riduzione della qualità dell’assistenza sanitaria, un impoverimento del patrimonio immobiliare e la consequenziale contrazione del potere d’acquisto della popolazione residente su territori che saranno ridotti a deserti economici e sociali. Per queste ragioni, Mazzuto si rivolge al Presidente della Repubblica perché, nella sua veste di Garante della Costituzione, tuteli l’autonomia delle Province. Nell’impossibilità di assolvere ai compiti istituzionali assegnati alla Provincia dal Titolo V della Costituzione e di somministrare alla comunità i servizi di cui avrebbe diritto – conclude la nota – Mazzuto ha ritenuto opportuno rimettere nelle mani di Napolitano le insegne dell’Ente. Intanto torna d’attualità il tema del rimpasto di giunta: Di Pasquale avrebbe espressamente chiesto al Presidente di entrare nell’esecutivo in quota al Pdl. Intanto Progetto Molise fa quadrato intorno a Del Basso per scongiurare l’ingresso di Piero Sassi con cui i rapporti sono ormai logori. Tornano così in discussione le posizioni di Taccone e Di Lucente. Se Mazzuto cadesse ora, dovrebbe rinunciare anche alla possibilità di svolgere il ruolo da Commissario Prefettizio in Via Berta. Ed ecco che gli alleati ora alzano la posta

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