«Un anno di occasioni mancate»: con questa espressione il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli, sintetizza la grave situazione di crisi in cui versa l’agricoltura molisana.
Un attacco diretto e pungente al governo regionale. Al presidente Toma e all’assessore Cavaliere, in particolare. «Ricordate le promesse fatte in campagna elettorale?»
Coldiretti non le manda a dire. In una lunga nota l’organizzazione ha messo nero su bianco le criticità, ponendo l’accento sul «silenzio del presidente Toma, benché – afferma il direttore della confederazione – più volte sollecitato»
«Non si può più sottacere l’assoluta mancanza di strategia regionale condivisa per il settore agricolo a cominciare dal Psr, passando per la semplificazione dalla gestione dell’acqua, fino all’aumento incontrollato della fauna selvatica. Gli agricoltori molisani – ancora Spinelli – aspettano provvedimenti e sostegni finanziari di cui non si ha certezza alcuna. Basti pensare – aggiunge – che moltissimi giovani aspettano da anni che siano eseguiti i pagamenti relativi alle misure investimento dei bandi 2016 ed ultimate le istruttorie delle domande presentate ad agosto del 2018; la burocrazia – rimarca Spinelli – fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all’anno alle imprese, giornate che vengono sottratte all’attività degli agricoltori in un difficile momento di crisi per l’agricoltura molisana, certificata anche dal recente rapporto Svimez che nel 2018 rileva per il settore una percentuale negativa di crescita pari a -2,3%. Gli agricoltori sono ormai in balia di cinghiali ed altri predatori, in un clima da far west per l’assenza di sicurezza e presidio delle aree rurali».
Il resoconto del mancato ascolto del territorio – spiegano da Coldiretti – attiene anche ad altre spinose questioni aperte che sono emerse nel corso di una specifica riunione che la dirigenza molisana della confederazione ha tenuto con i responsabili delle strutture territoriali per esaminare l’attuale stato del settore agricolo.
«Non comprendiamo – incalza il direttore di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese – il silenzio assoluto del presidente Toma, cui Coldiretti si è rivolta anche di recente per sollecitare la convocazione del tavolo di filiera lattiero-casearia, all’indomani della pubblicazione del bando relativo alle aree di crisi complessa e rivolto alle imprese operanti nel settore della produzione dei latticini. Stante l’attuale situazione del mercato del latte in Molise, il comparto lattiero-caseario necessita di una particolare attenzione, che imporrebbe scelte chiare sotto svariati aspetti. A nostro avviso – afferma Ascolese – il sostegno ai sistemi produttivi e della trasformazione, in particolare in termini di programmazione di fondi pubblici, deve concentrarsi su aziende e filiere che esaltino il valore del Made in Molise».
Altrettanto critica appare anche la mancanza di comunicazioni circa la reale situazione dei Consorzi di bonifica operanti sul territorio molisano; in particolare per quelli di Larino e Termoli dove, ad un anno dall’insediamento del commissario, ingegner Enzo Napoli, al di là dei rapporti di collaborazione instauratisi, si sarebbe auspicata la convocazione di uno specifico incontro ufficiale per valutare i risultati del lavoro svolto e confrontarsi su una strategia complessiva circa la gestione dell’acqua in Regione.
Coldiretti poi pone l’attenzione sulle normative regionali in materia agricola. In molti casi, infatti, si assiste – affermano dall’organizzazione – ad una produzione di proposte di legge o di modifica, che pur rilevanti per il settore, non riescono a dare un quadro di insieme delle problematiche e delle necessità dell’intero settore; al contrario, a volte rischiano di essere generiche, incomplete se non addirittura contraddittorie. A tal proposito «Coldiretti Molise suggerisce la realizzazione di un unico corpo normativo di riordino che ponga tutte le esigenze del mondo agricolo in un unico compendio legislativo, compatto e coerente, in grado di fornire risposte certe per l’agricoltura e l’agroindustria regionale».
D’altra parte l’azione fin ora svolta dall’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, in molti casi si è “infranta” sulla mancanza di risorse e, cosa molto più rilevante, è stata frenata dalla mancanza di una visione complessiva strategica all’interno della quale l’agricoltura molisana deve poter svolgere un ruolo di primaria importanza, considerate le interconnessioni con tutti i principali settori produttivi.
«Al presidente Toma desideriamo dunque evidenziare che, oltre alla puntuale presenza sui diversi tavoli di crisi, come pure sulle rilevanti questioni collegate alla Sanità, alle opportunità del Contratto istituzionale di sviluppo e, non ultima, quelle relative alla adesione del Molise alla Zona economica speciale, esiste un rilevante numero di imprenditori impegnati in agricoltura che necessitano dell’attenzione dell’intera giunta regionale ed in primis del suo presidente. Infatti, le problematiche sul tavolo devono, ad avviso di Coldiretti, coinvolgere l’intero consesso di governo».
«Affinché ciò si realizzi Coldiretti è pronta ad utilizzare, in mancanza di concreti segnali propositivi, tutta la propria forza organizzativa, fino a giungere anche alla mobilitazione della base associativa, perché l’organizzazione non è disposta ad assistere passivamente al declino del settore causato in gran parte anche dalla disattenzione che la politica, nel suo complesso, sta mostrando di avere».

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