Il colpo a sorpresa porta la firma di Vincenzo De Luca. Il nuovo direttore generale dell’Asl Napoli 3 è Gennaro Sosto. L’ingegnere lascia l’Asrem tre mesi dopo la proroga dell’incarico decisa dal governatore Donato Toma. Il secondo tempo, cominciato a inizio maggio, finisce subito. Probabilmente non a caso. E non proprio in maniera inattesa.
L’avviso per i vertici di 14 fra aziende sanitarie e ospedaliere della Campania risale a marzo scorso. Sosto presenta domanda. Scelto dall’ex governatore dem del Molise Paolo Frattura, il suo incarico è agli sgoccioli. Il neo presidente di centrodestra Donato Toma non fa mistero di apprezzarne molto l’operato. Con l’arrivo di due commissari esterni e la coabitazione immediatamente difficile – fra governatore e commissario – Sosto diventa riferimento per entrambi. Per chi lavora nella sanità – con un percorso di uscita dal piano di rientro che si complica di nuovo, oltre che con una carenza di medici e personale che è oltre la soglia di guardia – e per chi con la sanità ha a che fare per professione il dg dell’Asrem diventa l’unico interlocutore che ha continuità di gestione e ci mette la faccia. In decisioni impopolari, come il caso del punto nascita di Termoli, e sotto i riflettori.
Certo, nessuno può avere la certezza di una sua conferma. Invece, Toma fa quel che ha detto. Solo, non pubblica l’avviso e imbocca la strada della proroga di due anni, motivandola con l’esigenza di mantenere al vertice di via Petrella un professionista che ha seguito finora il piano di rientro e l’attuazione del programma operativo. A luglio, su questa scia, Sosto conferma il direttore sanitario Lucchetti.
Tutto secondo copione. Fino al 16 luglio, quando la giunta approva l’avviso per conferire l’incarico di direttore dell’azienda sanitaria. La delibera non richiama la proroga, o meglio nelle premesse è come se quel posto fosse da coprire. Da coprire davvero e non solo – come il governatore dichiara – una mossa prudenziale per avere un elenco di idonei da utilizzare se qualcuno si dimettesse.
L’eventualità si è materializzata, Sosto prenderà servizio a Napoli a settembre. Ma adesso la Regione dovrà correre per avere l’elenco pronto. È questo che stride con i rapporti fin qui idilliaci fra il governatore e l’ex direttore dell’Asrem. Che alla pubblicazione dell’avviso non reagisce, anzi mostra serenità. Venerdì scorso, al San Timoteo chiede e ottiene uno sforzo ulteriore dai medici di Ginecologia. Il punto nascita, riaperto dal Tar, ha bisogno di un organico che al momento non c’è. In attesa degli aiuti promessi da altre Asl, rinunciano a fare le ferie ad agosto.
Il giorno prima aveva sostenuto il colloquio a Napoli. Ammesso alla selezione – e come lui Roberto Fagnano e la dg Salute Lolita Gallo che però al colloquio due giorni prima non erano andati – l’ingegnere calabrese forse ha cominciato a superare l’esperienza in Molise proprio quella mattina, scegliendo di presentarsi alla prova. Che è andata molto bene, nel decreto del 5 agosto sull’esito è nella rosa dei papabili veri per Napoli 1, Napoli 2, Napoli 3, Caserta, Salerno, Avellino e Benevento. Ha convinto la commissione. Ha convinto il governatore De Luca – Pd assai più vulcanico di Frattura – che lo manda a dirigere l’azienda di Torre del Greco.
A Campobasso si apre la successione. Tolto Fagnano, in pole c’è la Gallo. Però, secondo i bene informati, la guerra a Sosto era cominciata con l’avviso ‘improvviso’, che tra l’altro cristallizza la situazione al 16 agosto 2019, sbarrando la porta a chi si iscriverà all’albo nazionale dei dg in autunno (per esempio l’attuale direttore amministrativo Forciniti).
Che fosse vera o meno la guerra, l’ingegnere ha fatto cessare la materia del contendere. Con un innegabile avanzamento di carriera. Come diceva D’Alema (che però non è stato troppo coerente) quando era al massimo del suo potere: me ne andrò un minuto prima che me lo chiedano.
rita iacobucci

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