Ha aperto la crisi di governo a Roma, ha dato uno scossone alla giunta Marsilio in Abruzzo. La Lega infiamma l’estate della politica italiana e la sua richiesta di verifica per far cambiare passo e metodo alla coalizione regionale abruzzese ha fatto saltare la nomina dei capi dipartimento. Rinviata la promozione di Roberto Fagnano, dunque, il manager molisano che guida l’Asl di Teramo e che è dato quasi per certo direttore generale della Sanità.
Domani è previsto un incontro chiarificatore, l’esecutivo potrebbe ratificare gli incarichi già nel pomeriggio. Una seduta è fissata a L’Aquila alle 16.
Un elemento importante, questo, nello scacchiere – adesso complicatissimo – della sanità molisana. Fagnano, infatti, è anche uno dei papabili ‘naturali’ alla successione di Gennaro Sosto all’Asrem. L’ingegnere calabrese, scelto nel 2016 da Frattura e confermato da Toma a maggio scorso, il 6 agosto è stato nominato dal governatore campano De Luca a capo dell’Asl Napoli 3, lascerà via Petrella per Torre del Greco il 1 settembre. La giunta Toma ha 20 giorni per sostituirlo. Con lui decadono i direttori sanitario e amministrativo Lucchetti e Forciniti, ma al primo toccherebbe una reggenza al massimo di 60 giorni fino alla nomina del nuovo dg. L’avviso per il conferimento dell’incarico – approvato a sorpresa il 16 luglio scorso – scade il 16 agosto. Poi sarà nominata la commissione per l’esame delle domande.
Fagnano presenterà domanda, se non dovesse andare in porto l’operazione in Abruzzo (complicata adesso anche dalla posizione nazionale e dagli obiettivi della Lega), non gli dispiacerebbe tornare a casa, pronostica chi lo conosce bene. Sosto consegna al successore una situazione completamente diversa e migliore da quella che trovò lui nel 2016: conti in ordine, col pareggio raggiunto per la prima volta nella storia dell’Asl unica regionale nel 2018, livelli essenziali di assistenza a 167 (e il dato ufficioso del 2018 è di 170) mentre erano sotto la soglia di adempienza quando si insediò, un’azienda strutturata e orientata alla tecnologia e alla trasparenza nei processi decisionali .
Il sistema, però, è in innegabile e gravissima sofferenza. La carenza di medici è oltre il livello di guardia, il nuovo programma operativo è lontano dall’essere approvato. Il ritorno alle urne rallenterà tutto nell’immediato. Dopo le elezioni un nuovo governo avrà idee diverse.
Tanti i motivi per cui sono in molti ad augurarsi, soprattutto gli addetti al settore, una scelta che tenga conto del quadro.
Per via della carriera in progressione in Abruzzo, Fagnano non è la prima opzione dei bookmaker. Lo è invece Lolita Gallo, attualmente direttore generale della Salute della Regione che con Sosto in questi anni ha gestito l’attuazione della programmazione sanitaria. Lei ha fatto domanda. E, come sempre accade nei momenti che precedono avvicendamenti importanti, circolano anche ipotesi che la vedrebbero a via Petrella in ticket con Fagnano: lui dg, lei direttore amministrativo, un ruolo che sembra una deminutio rispetto a quello attuale ma che – dicono le persone a lei vicine – alla dottoressa Gallo è sempre piaciuto.
E poi certo ci può essere il fattore sorpresa: un manager che non ti aspetti. Come fu nel 2016 quando Frattura scelse il giovane ingegnere di Corigliano.
La partita dell’azienda sanitaria può aprirne altre. Se la Gallo diventa dg in via Petrella chi prende il suo posto a Palazzo Vitale? Un’ipotesi circolata, per ora come indiscrezione, è che il governatore voglia istituzionalizzare la stima che ha sempre professato per l’ex capo segreteria del ministro Grillo, Alfonso Celotto. Oppure, secondo altre ricostruzioni, potrebbe percorrere la strada interna e in questo caso i rumors punterebbero sul capo del I Dipartimento Mariolga Mogavero. Voci di corridoio danno in corsa anche Alberta De Lisio, che oltre a guidare l’Avvocatura dirige anche strutture della Dg Salute.

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