È Leo Antonacci il nuovo presidente di Finmolise. La designazione da parte della giunta regionale nella seduta fiume di venerdì sera.
Ex calciatore, assicuratore e due volte sindaco di Guglionesi, Antonacci nel 2018 era candidato alle regionali con i Popolari per l’Italia di Niro. Anzi, è il primo dei non eletti al momento. Indicato, quindi, dall’assessore ai Lavori pubblici e ai Trasporti. L’amministratore delegato è stato scelto direttamente dal governatore Donato Toma: si tratta di Paolo Milano, commercialista isernino. Completa il Cda la consigliera Donatella Di Filippo, commercialista anche lei, di Gissi e in quota a Orgoglio Molise.
Come per Molise Dati, l’esecutivo Toma ha indicato tutti i membri delle governance facendo riferimento alla maggioranza consiliare. Ma saranno tutti contenti nel centrodestra di questa infornata di Ferragosto? Qualche mal di pancia ci potrebbe essere Anche se nella stessa seduta un altro commercialista isernino, Fernando Galasso (padre del consigliere comunale Andrea), in quota a Forza Italia, è stato nominato presidente del collegio dei revisori dei conti di Sviluppo Italia Molise e Antonio Miccoli, un tributarista termolese indicato da Fratelli d’Italia, ha ricevuto l’incarico di commissario liquidatore degli Ept. Un quadro quasi completo. A leggere bene, resta fuori dai ragionamenti il gruppo dell’ex presidente Michele Iorio. Alle cui critiche e richieste, per esempio quando il presidente del Consiglio Micone ha designato i componenti del Cda di Molise Acque che tocca all’Assise indicare, in molti nella maggioranza rispondono associandolo a Fratelli d’Italia. Inutile che il coordinatore Di Sandro abbia chiarito che Iorio non fa parte di FdI, da parte di chi alla spartizione partecipa si risponde ancora così.
Non sfugge, inoltre, che Niro in questi giorni ha ingaggiato una lotta interna al centrodestra per rivendicare e ottenere spazio alle provinciali che si terranno il 25 agosto (Isernia) e il 3 settembre (Campobasso). Toma lo ha ‘accontentato’ con Finmolise, società in house strategica, forse la più importante in questo momento in Molise. Un ente che il governatore è riuscito a riconquistare dopo un anno di contenzioso con la vecchia governance, nominata da Frattura nove giorni prima del voto. A luglio, la composizione bonaria della faccenda con le dimissioni di Iapalucci, Verì e Leva. Poi l’avviso per le manifestazioni di interesse e subito le nomine.
Niro fa sapere che rispetto alle provinciali non cambia atteggiamento, anche perché ritiene che ai Popolari toccassero altri enti, per esempio Molise Acque (in base ai voti del 2018). Strategia per non ammettere di essere disposto a mediare rispetto al candidato presidente della Provincia di Campobasso? Certo, oggi i Popolari hanno qualcosa in mano.
Ultimo dato di analisi: l’esecutivo accelera le nomine nei giorni più caldi dell’anno e nei giorni in cui il Consiglio è in ferie. Un po’ è tradizione. Un po’ forse tattica: i mal di pancia per il decisionismo spinto dell’esecutivo saranno passati. O magari no. «Ho consultato la maggioranza, in particolare gli assessori per queste nomine – spiega il presidente Toma – Sono dell’avviso che le designazioni che spettano all’esecutivo vadano discusse con dall’esecutivo, quelle di competenza del Consiglio invece sono nomine su cui confrontarsi nel gruppo». Quanto a Finmolise, conferma che ha intenzione di cambiarne l’impostazione e che per questo si è riservato la scelta dell’ad.

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