Si è ‘accontentato’ della presidenza di Finmolise e ha fatto un passo indietro sulla provincia di Campobasso, dica la verità…
Vincenzo Niro scoppia a ridere, poi: «Assolutamente no!». Intorno musica, voci, una festa. È invitato a un matrimonio a Benevento. Il primo amore, Clemente Mastella che di Benevento è sindaco, non si scorda mai allora… Altra risata. Risponde alle provocazioni con il buonumore, il coordinatore regionale dei Popolari per l’Italia. Ma alla coalizione, ad alcuni settori soprattutto, lancia un messaggio tutt’altro che allegro.
Francesco Roberti è il candidato unitario del centrodestra alla presidenza di Palazzo Magno. Si vota il 3 settembre. La crisi nazionale, l’apertura ufficiale del dialogo fra 5 Stelle e Pd hanno rianimato il centrosinistra locale che dopo un’iniziale rinuncia è rientrato in partita col sindaco di Portocannone Caporicci. Anche per questo – per le tensioni nazionali – Niro spiega di aver scelto l’unità.
Qualche giorno fa a Fossalto un affollato incontro con amministratori locali (una ottantina i partecipanti) che fanno riferimento all’assessore regionali ai Lavori pubblici e che quindi giocano nel campo dei moderati. Due i nomi per la guida della Provincia venuti fuori da quell’assemblea: il sindaco di Petrella Alessandro Amoroso e quello di Petacciato (in caso fosse prevalsa l’esigenza di dare rappresentanza al basso Molise) Roberto Di Pardo. Nel campo dei moderati, si scopre in queste ore, si era fatto anche il nome del sindaco di Vinchiaturo Luigi Valente, a cui aveva pensato pure il Pd ma poi evidentemente il diretto interessato non ha dato la disponibilità.
In mezzo, è un dato di fatto, la nomina del nuovo Cda di Finmolise di cui è presidente (in quota ai Popolari di Niro di cui è primo dei non eletti alle regionali) Leo Antonacci, ex primo cittadino di Guglionesi e assicuratore. Un ente di prima fascia, primissima fascia visto che è stato risanato dalla precedente governance e che ora il presidente della giunta Toma ne vuole fare una merchant bank.
Insomma, una scelta in grado di dissuadere i Popolari dalla rivendicazione senza se e senza ma rispetto a Palazzo Magno?
L’assessore dice che non è stato questo il motivo della scelta unitaria. «Ho cercato di far ragionare gli amici amministratori dell’hinterland di Campobasso che c’è un’area sotto rappresentata negli enti di secondo livello, che è il basso Molise, e che quindi è necessario un bilanciamento nell’ottica dello sviluppo complessivo della regione e ragionare per tutto il territorio», così Niro. Nel basso Molise l’assessore si è mosso molto e numerosi amministratori fanno riferimento a lui: da Montenero di Bisaccia a Petacciato, passando per Campomarino (fra questi l’attuale vicepresidente della Provincia Simona Contucci). A Termoli, un terzo della maggioranza che sostiene Roberti è area Popolari. «Abbiamo dato un contributo decisivo alla vittoria di Roberti, determinandola. Non ho voluto perciò mettere in difficoltà un terzo di quella maggioranza. E poi – prosegue Niro – era discutibile creare divisioni ora che invece, anche per quanto sta avvenendo a Roma, è richiesta massima unità». E i suoi lo hanno seguito, mettendo sul tavolo la richiesta di compensazione nella rappresentanza, per il Fortore, il Matese e la zona intorno a Campobasso, dopo l’elezione del presidente di via Roma.
Operazione, sottolinea il capo dei Popolari, che è stata conseguita senza riunioni del tavolo di centrodestra, «l’abbiamo gestita insieme al presidente Toma con lo spirito del buon padre di famiglia».
A Isernia, invece, si vota il 25 agosto. E si tratta di un derby. Al sindaco di Frosolone Ianiro, scelto all’esito di assemblee di amministratori e di riunioni dei partiti di centrodestra, si contrappone quello di Venafro Ricci. «Che c’erano due candidati lo abbiamo scoperto alla presentazione delle liste perché ci eravamo lasciati con decisioni diverse», rimarca Niro. Che quindi anticipa: «Aspetto il voto del 25 e se ci saranno comportamenti anomali da parte di chi dice di essere di centrodestra, il 26 i Popolari e l’Udc chiederanno la convocazione del tavolo per la verifica».
Ricci è sostenuto dall’ex presidente Iorio e dall’assessore di Forza Italia Di Baggio. È con loro il braccio di ferro, quindi. Per Niro se stai nel centrodestra non puoi votare Ricci. Aspetterà il risultato, naturalmente conta di vincere, e poi insieme a Micone è pronto a ‘scatenare l’inferno’.
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