L’appuntamento per l’assemblea congiunta nella saletta dei gruppi accanto a Montecitorio è per oggi alle 14.30. Ferie brevissime e già archiviate per i parlamentari M5s (anche per gli altri ma sono loro l’ago della bilancia).
Insieme al capo politico Luigi Di Maio e ai capigruppo, deputati e senatori valuteranno tutte le possibili opzioni in vista del primo dibattito in Aula di domani, al Senato. Mercoledì mattina, invece, Conte è atteso per le comunicazioni sulla situazione politica alla Camera.
«Indietro non si torna, al massimo è al voto che si torna. Ma in mezzo c’è un Paese che non può essere lasciato alla sbando a causa di una sciagurata crisi messa in piedi per puro egoismo. E allora bene che sia il Parlamento nei prossimi giorni ad esprimersi per trovare una soluzione politica, altrimenti sarà il Presidente della Repubblica ad indicare la strada per arrivare il prima possibile al voto e a salvaguardare i nostri conti. In democrazia funziona così». È il post di Antonio Federico prima del vertice dei big da Grillo. Dopo il vertice e dopo il ‘benservito’ a Salvini definito inaffidabile dai capi del Movimento, Federico conferma la dichiarazione social: «Indietro non si torna».
Fabrizio Ortis, senatore molisano dei 5 Stelle, aggiunge alle valutazioni del collega deputato: «Personalmente avrei grandissima difficoltà a ridare fiducia a Salvini, a un governo con Salvini ministro dell’Interno. Gliene abbiamo date tante di possibilità e ha dimostrato il nulla, solo chiacchiere».
La strada sembra segnata. Anche se i parlamentari si mantengono abbottonati e parlano di tante ipotesi in campo: elezioni, Conte bis, governo coi dem. Intanto domani i 5 Stelle saranno al fianco di Conte, che non è escluso possa dimettersi. Il resto si vedrà, anche se tutti sanno che è in queste ore che si sta costruendo già.

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