«Prima gli italiani: mai come ora questo slogan ha il suo peso». Luigi Mazzuto condivide le mosse del capitano. Nella Lega, ha detto Giorgetti, decide un capo…
E al capo, via social, Mazzuto ha inviato un messaggio di incoraggiamento: avanti tutta, fratello. Così in un commento alla diretta del capitano da piazza Montecitorio.
«Il Paese aspetta risposte, le aspettano le imprese, i lavoratori. L’Italia deve ripartire, è questa la priorità», spiega il coordinatore regionale del Carroccio a significare che lui col capo è d’accordo nel merito. «Matteo è la guida politica e a lui spettano le decisioni. Io sono comunque convinto che l’unico modo per uscire da questa impasse sia ridare voce agli elettori. Questo governo ha fatto anche cose buone ma lo spirito del cambiamento aveva segnato il passo. Nessuna posizione personale. E mi auguro che Mattarella dia la possibilità agli italiani di scegliere un nuovo programma. In queste condizioni – chiude sul punto – credo che la decisione di Salvini di tornare al voto non può che essere condivisa da chiunque si riconosca nella Lega».
Salvini vuole il voto, ma l’Italia è una Repubblica parlamentare. Un’altra maggioranza è possibile e non è una bestemmia, dal punto di vista della Costituzione e della democrazia. «È vero che siamo democrazia parlamentare. Ma accanto a questo penso non vada sottovalutato anche il fatto che negli ultimi appuntamenti elettorali – dalle regionali alle europee – sia emersa una volontà popolare assolutamente chiara, è chiaro voglio dire da chi gli italiani vogliono essere governati. Chi non vuole tenerne conto ha paura di misurarsi con l’elettorato».
Il governatore Toma sempre più vicino a Salvini. chissà che non sia pronto al grande salto nel Carroccio… Mazzuto alla domanda provocatoria resta abbottonato, istituzionale: «La sua è onestà intellettuale. Sta confermando una posizione maturata in seguito all’appoggio ricevuto dalla Lega che lo ha sostenuto in maniera chiara e determinata alle regionali e alla necessità di avere un governo nazionale con cui possa dialogare e lavorare bene, come ha fatto con la delegazione leghista. Legittimamente, come me, si augura che sia un esecutivo di centrodestra».
Tra i riflessi della crisi sul territorio, lo stop al decreto imprese, che prevede lo sblocco dell’impasse in cui si trovano i lavoratori ex Ittierre per l’accesso alla mobilità in deroga. Senza l’ok dei ministri leghisti (in carica per il disbrigo degli affari correnti) non può essere firmato e pubblicato. «Sentirò il viceministro dell’Economia Garavaglia con cui abbiamo seguito la questione. Chiederò, e sono sicuro ci sarà, il rispetto degli impegni presi – dichiara Mazzuto – nei confronti dei lavoratori. Mi sembra, più in generale, una questione di correttezza».
Al fianco del capo, dunque, senza riserve. Tanto che, curiosa coincidenza, sta leggendo e se n’è molto appassionato il libro “Mariam, il cammino di una donna”. Lo ha scritto Gigetta Altopiedi ed è la storia di Maria, «la madre dell’umanità». Lei, la vergine Maria…

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