14:13Spending review, abolizione delle province. E soprattutto la leadership di Frattura all’interno del centrosinistra. Infine la proposta di Pietracupa di un governo di salute pubblica che possa contrastare il momento di difficoltà. Sono gli argomenti trattati dall’onorevole Antonio Di Pietro a margine della presentazione del libro del prof. Livio de Santoli (Università La Sapienza di Roma) intitolato “Le comunità dell’energia” avvenuta ieri pomeriggio a Roccamandolfi. Sulla spending review la posizione del partito è sempre stata chiara. ”Questo decreto e’ la summa della incostituzionalità”. Cosi’ il vicepresidente dei deputati dell’Italia dei Valori, Antonio Borghesi, durante il suo intervento in Aula della Camera sulla revisione della spesa. Ancora più tagliente e soprattutto colorito il commento del leader del partito: ”La chiamano spending review ma chi la paga: se noi tagliamo i soldi ai più onesti e ai più deboli non è revisione della spesa ma è ‘‘‘‘cornuto e mazziato’ come si dice dalle nostre parti. Hanno fatto tagli lineari, togliendo risorse alla sanità, alla giustizia. Di contro abbiamo 100 aerei da combattimento, abbiamo ancora la società sullo stretto di Messina e circa 25 mila persone che fanno parte dei consigli di amministrazione”. Sull’abolizione delle province – provvedimento inserito all’interno della revisione della spesa – Di Pietro ha affermato che “non condividiamo le scelte del governo Monti perché non ha senso tagliare Isernia e salvare Frosinone ma bisognerebbe sapere le istituzioni che vantaggio portano ad Isernia, Campobasso e al Molise”. Sarebbe d’accordo solo qualora l’intero sistema delle autonomie locali venisse rivisto e corretto: “Bisognerebbe fare una rivisitazione complessiva e globale, bisognerebbe andare verso l’abolizione di tutte le province riorganizzando il territorio. I metri quadrati non contano nulla. Una zona come quella di Roccamandolfi ha pochi metri quadrati ma per arrivarci non è semplice”. Dalla politica nazionale a quella regionale il passo è breve. Nonostante le bordate di Romano, i mal di pancia interni alla coalizione e le dichiarazioni non proprio amorevoli di Di Sabato del Partito Comunista, Di Pietro difende Frattura, ritenendolo il candidato giusto “per lasciarsi alle spalle un ventennio disastroso. Occorre unitarietà e la si ottiene con responsabilità, umiltà e un programma condiviso”. Parla anche di chi non ci vuole stare. “Non lo criminalizziamo, saranno gli elettori a scegliere”. A quest’ultimi ricorda però che il voto deve essere utile. L’onorevole rispedisce al mittente riferimenti di chi sostiene (leggi Romano) che il centrosinistra sia connivente con Iorio e il centrodestra. “Frattura andava bene fino all’anno scorso, mi chiedo cosa sia cambiato rispetto ad allora. Connivenza? Ma se l’Italia dei Valori ha presentato question-time, interrogazioni, ha condotto battaglie in sede giudiziaria a livello amministrativo, civile e penale contro il governatore Iorio. E Frattura ha fatto opposizione anche all’interno delle istituzioni”. L’ultima stoccata è per il presidente del consiglio regionale Mario Pietracupa che nei giorni scorsi ha auspicato il ritiro dei ricorso elettorali e la costituzione di un governo di salute pubblica. Qui Di Pietro invoca la sorella Concetta: “Lei direbbe: ma che ci azzecca? In democrazia – chiosa l’onorevole – bisogna fare le elezioni e chi viene scelto dal popolo deve governare. Le scelte vanno fatte con regole da rispettare. Si sono fatte, qualcuno ha violato le regole, il giudice ha detto che ha barato. Bisogna tornare al voto. Le scelte si affidano a chi vince le elezioni e non al governo di salute pubblica”.

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