Era Ricci il candidato del centrodestra. Alla dichiarazione di guerra, Forza Italia risponde con la bomba atomica.
Il coordinamento regionale va anche oltre, tira in ballo Toma a garante delle sue affermazioni. Quindi Ricci era il candidato del centrodestra anche per Toma? Era il candidato di Toma?
Più di una polveriera, la coalizione al governo della Regione regala uno scenario complicato quasi quanto il puzzle della crisi di governo nazionale.
«Come affermato dallo stesso governatore Donato Toma, il centrodestra – ovvero Fratelli d’Italia, Lega (basti vedere i risultati di Isernia) e Forza Italia – ha sostenuto Ricci, mentre un’altra parte del medesimo centrodestra Ianiro. E chi ha tentato maldestramente di far passare il primo come un candidato non organico alla coalizione ha quindi chiaramente fallito nell’intento», dicono gli azzurri. Ha fallito pure, aggiungono, «chi ha addirittura gridato all’inciucio o comunque a fantomatici accordi con la sinistra: Pd e 5 Stelle non hanno presentato nomi e risulta tra l’altro che il rappresentante grillino di Isernia non abbia espresso alcuna preferenza. Al di là della casacca e del colore politico, è stata comunque premiata la persona e in generale il progetto, ritenuto pertanto credibile. I cittadini, in questo caso gli amministratori, sanno riconoscere le buone proposte, non imposte dall’alto senza rispetto per le diverse formazioni e per le esigenze del territorio».
Il coordinamento difende il vertice, l’onorevole Annaelsa Tartaglione: «Ha lasciato piena autonomia e libertà di coscienza alla base. Chi conosce Forza Italia – e in generale i meccanismi e i tempi della politica – sa bene che tali posizioni di partito non sono certo frutto di improvvisazioni ma vengono condivise in pieno con i vertici nazionali e regionali. Qualcuno stavolta ha preferito le fughe in avanti al gioco di squadra, ponendosi di fatto in quest’occasione fuori dal gruppo che poi ha vinto le consultazioni domenica scorsa. Al fianco del presidente Toma, che meglio di tutti ha saputo in queste ore fare chiarezza sull’accaduto, abbiamo il dovere e la responsabilità di guidare questa terra con serietà e trasparenza. Il centrodestra è chiamato a nuove e importanti sfide, dobbiamo mettere da parte polemiche inutili che di sicuro non appassionano i molisani e lavorare compatti per portare a casa risultati concreti nell’interesse della nostra Regione, della Provincia e di tutti i nostri concittadini».
Una chiosa che cozza col contenuto del documento, che invece è esplosivo e quindi darà la stura a reazioni altrettanto dure perché sconfessa quanto fin qui raccontato più o meno da tutti i protagonisti. Di una vicenda, questo è oggettivamente vero, assai sopravvalutata: un tale conflitto per il vertice di un ente di secondo livello? Segno che sotto la cenere covava un fuoco ben più vasto.

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