Il Movimento ha sempre detto che se non avesse avuto la maggioranza in Parlamento «avrebbe lavorato con le forze disponibili a farlo portando avanti il programma. A voi dico di non tenere nel cassetto queste idee, questi sogni», è l’appello di Giuseppe Conte.
«Sei d’accordo che il Movimento 5 Stelle faccia partire un governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?», su questo quesito i 5s votano oggi attraverso Rousseau. L’avvocato degli italiani a garanzia di un esecutivo che spacca i 5 Stelle, il 51% degli elettori del Movimento – secondo il sondaggio Swg/La7 – è favorevole al governo giallorosso, fra gli elettori dem la percentuale sale al 69. E le perplessità dei 5s sono accentuate dal capo politico Di Maio che ieri ha riunito ministri e sottosegretari pentastellati del governo uscente: «Un saluto alla grande squadra del Movimento che ha governato per 14 mesi con impegno e dedizione, pensando sempre al bene dei cittadini. Comunque andrà sono orgoglioso di loro e del lavoro svolto». Nel pomeriggio ha rincarato: governo, ma non a tutti i costi.
Conte ha rimesso al centro del dibattito i destini dell’Italia, non quello dei singoli protagonisti. In serata Di Maio dichiara: il problema dei vicepremier non esiste più, il Pd ha rinunciato al suo e così pure i 5s. Il responso di Rousseau sembra l’ultimo ostacolo, superato il quale domani Conte salirà al Colle e scioglierà la riserva.

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