Dopo il via libera da parte delle Camere al governo Conte bis, la partita per i sottosegretari entra nel rush finale.
Entro oggi i nomi di M5s, Pd e Leu dovranno essere pronte, il timing impresso dal premier infatti prevede l’assegnazione delle deleghe nel Consiglio dei ministri del 12 settembre.
Una quarantina le nomine attese: una ventina più o meno a testa per pentastellati e dem e due o tre a Liberi e Uguali.
Un curioso veto incrociato, o in positivo una opzione incrociata, unisce i destini di Molise e Abruzzo nel nuovo panorama giallorosso (o giallorosa). Se infatti da questa parte del fiume Trigno le indiscrezioni accreditano l’Opa dei 5 Stelle sulla casella molisana e il nome in pole position è quello di Antonio Federico, al di là del fiume la stessa condizione è stata posta dal Pd: se l’Abruzzo avrà un sottosegretario sarà del Pd e sarà l’ex governatore Luciano D’Alfonso.
Le quotazioni del senatore pescarese, renziano, non sono mai scese. Ieri Il Fatto Quotidiano raccontava di un capannello di parlamentari abruzzesi in preda al panico. «”Se fanno D’Alfonso sottosegretario i nostri attivisti ci ammazzano”, dicono i Cinque Stelle. E subito quelli del Pd gli spiegano che devono mettersi l’anima in pace: “Luciano, ubi maior… ”. Come a dire che, se sottosegretario abruzzese sarà, per i dem sarà D’Alfonso. “Ci siamo scannati, abbiamo fatto tutta la campagna per le Regionali contro di lui”, si disperano i grillini. E poi si salutano, convinti che quando il treno arriverà in orario, tutto sarà perdonato».
La mappa del nuovo potere riguarda naturalmente anche il ministero della Salute. E l’attenzione del Molise è alta, anche perché da Lungotevere Ripa dipende la struttura commissariale: composizione e imprinting. Il Movimento sarebbe pronto a sostituire l’attuale sottosegretario Armando Bartolazzi, con Giorgio Trizzino, componente della Commissione Affari sociali della Camera. Al posto, poi, dell’uscente Luca Coletto in quota Lega, un esponente dem. In queste ore sono molto attivi i deputati ‘renziani’ per spingere il nome di Federico Gelli. L’ex responsabile sanità del partito, rimasto fuori dal Parlamento nell’ultima tornata elettorale, tornerebbe così a Roma con un ruolo al ministero della Salute. Altra contendente per il ruolo di sottosegretario alla Salute è Marina Sereni, già responsabile welfare del Pd e vicina a Zingaretti.

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