A Cagliari l’ufficialità: la terza trasferta di Giuseppe Conte in Molise ci sarà l’11 ottobre quando il premier tornerà per firmare il Cis Molise.
È stato lo stesso presidente del Consiglio a dirlo ieri durante la riunione del tavolo istituzionale per il contratto istituzionale avviato per quell’area. «Apprezzo che questa sala sia affollata di rappresentanti di enti locali, categorie, società civile – così Conte – Qui il colore politico di chi propone un progetto non conta, per me contano solo i progetti e la loro sostenibilità. Abbiamo già realizzato un Cis per la Capitanata mentre l’11 ottobre saremo a Campobasso, per approvare un secondo Cis».
Dunque, ci siamo. L’iter istruttorio è terminato a grandi linee a fine luglio, la firma è stata poi rinviata di fatto dalla crisi del governo gialloverde. Quello del Molise sarà quindi il primo contratto di sviluppo siglato da Conte come primo ministro dell’esecutivo giallorosso (5s-Pd).
Conte ha avviato il Cis Molise a febbraio con il primo incontro del presidente al Palazzo del Governo di Campobasso con sindaci e stakeholder (Regione, Province, Università e organizzazioni di categoria). Un secondo step ad aprile. Numerosi i progetti presentati per uno sviluppo che Conte ha voluto promosso dal basso. A disposizione 220 milioni, 66 le iniziative definite da Invitalia – partner operativo del governo e soggetto attuatore – immediatamente finanziabili. Fra queste, la parte del leone in termini di assorbimento delle risorse la fa il progetto di valorizzazione dei tratturi che mette in rete una sessantina di Comuni. Sul punto però molti sindaci e amministratori restano scettici perché ritengono si potesse scommettere la stessa cifra – circa 130 milioni – su iniziative più immediatamente legate alla ripresa produttiva e occupazionale. C’è un consistente gruppo di progetti definiti finanziabili con ulteriori risorse ed economie. C’è, dunque, speranza.
Su Fb il commento del deputato 5s Federico: un presidente del Consiglio che in meno di un anno viene tre volte non si era mai visto, ma quello che è più importante è che porta 220 milioni.
Fra i progetti pronti a partire, il collegamento tra il centro storico di Campobasso e il Castello Monforte (18.5 milioni), i lavori al porto di Termoli (23 milioni) e il completamento dell’auditorium di Isernia (13 milioni). Non c’è, invece, la realizzazione di strutture ricettive a Campitello Matese per la quale la società Ecomont – unico privato presente in elenco – aveva chiesto 10 milioni di euro. Dopo le indiscrezioni delle scorse settimane, l’ufficialità è arrivata dall’Aula di Palazzo D’Aimmo, dove il governatore Toma ha reso noto l’esclusione dell’impresa privata perché ha un contenzioso economico con la pubblica amministrazione (il Comune di San Massimo, ndr).

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