La firma del Cis Molise, domani nel primo pomeriggio al Palazzo del Governo di Campobasso.
Il premier Giuseppe Conte è atteso in Prefettura alle 14.45, dopo gli incontri che terrà a Isernia con gli studenti delle scuole superiori e con la cooperativa Lai. Alla cerimonia, che sancisce l’ultimo passaggio formale – il più importante – per l’avvio del Contratto istituzionale di sviluppo sono stati invitati tutti i sindaci del Molise, il presidente della Regione, i presidenti delle due Province, le associazioni e gli altri enti che, come l’Università e la Camera di commercio, hanno condiviso il percorso di costruzione della misura di cui sarà soggetto attuatore Invitalia. Tutto è cominciato l’11 febbraio con la prima visita di Conte tornato poi il 15 aprile per puntellare l’iter.
La dotazione finanziaria stanziata dal Cipe qualche mese fa è pari a 220 milioni di euro, oltre 60 i progetti ammessi allo start. Tra questi i due che riguardano Campobasso – il collegamento fra Santo Stefano e la Rivolo e quello fra il castello Monforte e il centro storico -, i lavori al porto di Termoli, il completamento dell’auditorium di Isernia, la valorizzazione dei tratturi che vede una partnership di 60 Comuni e vale da solo 129 milioni di euro. Non sono mancate però le sorprese: escluso l’unico privato ammesso a finanziamento in prima battuta, la Ecomont, per un contenzioso col Comune di San Massimo, è rientrato in gioco per esempio il progetto di Venafro.
Oltre 350 le iniziative presentate, lo screening tecnico dei progetti lo ha curato Invitalia – ha ribadito in questi giorni in Consiglio il governatore Toma rispondendo alle interrogazioni del Pd – e sono numerosissimi quindi quelli esclusi dal finanziamento, almeno in questa prima fase.
Naturale che ci sia un fronte degli scontenti. Alcuni sindaci, sembra tra gli altri quello di Sessano, sarebbero intenzionati a disertare l’incontro con Conte. La fronda potrebbe essere numerosa, di sicuro è agguerrita. Un gruppo consistente di amministratori contestò anche nel confronto avvenuto a luglio con l’ad di Invitalia Arcuri e il consigliere di Palazzo Chigi Capozza i criteri seguiti nella valutazione dei progetti.
È rimasto sulle sue posizioni critiche, fra gli altri, il sindaco di Civitacampomarano Paolo Manuele. Che domani in Prefettura non ci sarà e ribadisce che non è questo, a suo parere, il metodo da seguire per attivare misure in grado di far ripartire l’economia di un territorio. «Non partecipo ai red carpet», sintetizza. «Il presidente del Consiglio può recarsi a Civita per vedere cosa fa lo Stato sulle emergenze: dopo 30 mesi dalla frana nemmeno le indagini geognostiche. Quindi – aggiunge – parlare di sviluppo quando ci sono emergenze lasciate al destino di chi amministra le comunità interessate e dei suoi abitanti è un eufemismo».

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