Rivendica al Pd la possibilità per il Molise di istituire una Zona economica speciale. E punta il dito sul governo regionale di centrodestra che la sta realizzando insieme alla Puglia. «Restano da chiarire alcuni dubbi conseguenti alla azione amministrativa della Regione Molise», dice la capogruppo dem di Palazzo D’Aimmo Micaela Fanelli.
Istituita con decreto del premier Conte, per quanto riguarda la Zes “Adriatica” – appunta Fanelli – «non si hanno tracce delle aree interessate in Molise, che pure sono state identificate, così come si evince dalle delibere dea Regione Puglia. Allo stato attuale non è ancora dato sapere, con precisione, quali saranno le particelle catastali interessate dalla zona economica speciale ricadente in territorio molisano. Si è compreso, indirettamente dai documenti della Regione Puglia, che il territorio sarà quello retro portuale di Termoli e Larino, l’area industriale più dinamica della Regione, dove insistono le maggiori attrattive per le imprese interessate ai benefici fiscali e amministrativi previsti dalla zona economica speciale. Ma anche Bojano e altri comuni. Nessuno di questi territori, però, è stato individuato ascoltando il partenariato, e soprattutto le imprese e le rappresentanze dei lavoratori, né l’indirizzo del Consiglio regionale, deputato formalmente dallo Statuto alla pianificazione e programmazione territoriale.
Rileva, quindi, zone d’ombra: dalla «mancata concertazione con il partenariato, alla richiesta di aumento degli ettari coinvolti (allo stato 516) mai avanzata formalmente dalla Regione, alla cosiddetta “riserva” di territorio, decisa dal governatore Toma, che di fatto congela i vantaggi per parti di territori che si è deciso di non zonizzare aspettando il domani e che sicuramente una volta emanato il decreto e conosciute le particelle catastali, sveglierà gli appetiti di tutti i Comuni esclusi con conseguente conflittualità difficile da gestire. Ultimata la fase di istituzione, all’avvio di quella attuativa per la valutazione delle idee imprenditoriali che potranno insediarsi sul territorio, come saranno superati e risolti questi importanti interrogativi?».
In attesa della pubblicazione dell’ultimo decreto, quindi, la capogruppo Pd annuncia una campagna di informazione e coinvolgimento del territorio per favorire «investimenti davvero capaci di produrre lavoro ed economia».

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