Il Pd di Isernia spara a zero. Ma è già cessata la materia del contendere e i dem ancora non lo sanno. Lo sanno in pochi per la verità, perché la nomina del commissario straordinario dell’Asrem nelle ultime ore ha assunto un po’ i contorni di una spy story. In cui, alla faccia della riservatezza, si sa però perfino che i protagonisti sono all’estero. Entrambi: Donato Toma che voleva a tutti i costi il ritorno di Gennaro Sosto alla guida dell’azienda e l’ingegnere che forse, fatta mente locale su una situazione tanto originale da diventare rischiosa per tutti, ha rinunciato. Ufficialmente ha comunicato ieri a Toma che il carico di lavoro che ha in Campania non gli consente di accettare. Al presidente ha indicato due colleghi che invece sono disponibili a venirsi ad occupare dell’azienda di via Petrella fino all’arrivo del nuovo dg, al massimo entro due mesi. Sono due campani, un uomo e una donna. Oggi il governatore riunisce la giunta, online come prevede il regolamento, e nomina il nuovo commissario evitando in zona Cesarini pericolose soluzioni di continuità.

Tutto comincia lunedì sera quando la giunta regionale delibera di affidare la transizione dell’Asrem – da oggi fino alla nomina del nuovo dg – a Sosto. Che l’ha diretta fino al 31 agosto e che dal 1 settembre guida l’Asl Napoli 3.

Un colpo a sorpresa del governatore Toma, che al contrario non ravvisa problemi insormontabili nella decisione e nella sua gestione, e ha chiesto a De Luca in prestito l’ingegnere «ancora per qualche giorno» – per dirla con le parole del presidente della Campania che lunedì mattina svela il retroscena all’inaugurazione del nuovo reparto di Ortopedia all’ospedale di Sorrento. Sosto è accanto a lui. De Luca non aggiunge altro, tranne che il Molise è in crisi di astinenza dall’ex direttore di via Petrella. Né l’ex direttore dice qualcosa, anzi – come si nota in uno dei video pubblicati dalla stampa locale online – pare impegnato a controllare qualcosa alle sue spalle. Eppure la dichiarazione del suo presidente non è di quelle rituali.

Dopo la conferma della scelta da parte di Toma, cominciano a circolare voci e dubbi. Il prefetto di Isernia, nella riunione con il comitato per senologia, esprime perplessità sulla compatibilità dei due incarichi, anzi di parla di incompatibilità. E i democratici pentri stigmatizzano «nel metodo e nel merito, la recente proposta di nomina a commissario dell’Asrem di Gennaro Sosto, da parte del presidente Donato Toma e della sua giunta regionale, avvenuta in attesa della designazione del nuovo direttore generale». Anche loro calcano sulla probabile incompatibilità.

Toma respinge con forza il sospetto: «Il ruolo di dg è incompatibile con altri incarichi da lavoro dipendente, non con quello di commissario. Sosto quindi era compatibile, ha ritenuto di non accettare per il carico di lavoro che ha. Ma mi ha indicato due professionisti. Fra i due sceglieremo perché io di Sosto mi fido».

Tutto questo, però, è ormai archivio. Perché il manager calabrese ha fatto sapere alla Regione Molise che non tornerà da commissario a capo dell’azienda che ha diretto e tirato fuori dal periodo nero. Bilancio in pareggio per la prima volta della storia dell’azienda, l’attivazione della trombolisi e della stroke unit a Campobasso (sarebbe questione di poche settimane, si parla del 15 novembre per l’inaugurazione), i livelli di assistenza che nel 2018 raggiungono un punteggio mai raggiunto finora (180): se ne è andato con questo curriculum. Che non resterebbe così brillante e specchiato se passasse l’idea che sia uno pronto a forzare la legge e le regole di opportunità pur con la giustificazione di voler dare una mano a una regione che non gli ha dato poco (in Molise il suo primo incarico da dg che lo ha proiettato verso la carriera che ora lo vede lanciatissimo). Ricostruzioni giornalistiche, naturalmente. Difficile chiedere conferma o smentita al diretto interessato: in tanti da lunedì hanno provato a contattarlo dal Molise, giornalisti e non. Nessun privilegiato, nessuno più fortunato degli altri: Sosto è rimasto in assoluto silenzio.

L’Asrem vive momenti assai meno esaltanti del suo ex manager. Scaduta ieri la reggenza del direttore sanitario Antonio Lucchetti, nei corridoi di via Petrella e nelle strutture ospedaliere – in particolare al Cardarelli – si sono rincorse voci, ipotesi contrastanti e inquietudini. Chi ‘comanda’ da oggi, chi firma? Sembra, secondo alcune ricostruzioni, che il ministero della Salute si sia interessato della vicenda: la norma nazionale, in caso di mancata nomina del dg delle aziende sanitarie entro i termini della reggenza, prevede una sorta di commissariamento del presidente.

Alla fine della fiera, però, queste ipotesi sono solo lo specchio di tensioni e veleni. Contattato da Primo Piano al suo arrivo negli Usa, il governatore Donato Toma respinge questa immagine e assicura che la Regione è pronta a gestire la rinuncia di Sosto. «Mi ha comunicato in queste ore che per il carico di impegni che gli hanno dato preferirebbe non accettare. Lo ritengo un gesto di correttezza. Sta lavorando molto bene anche in Campania, io non avevo mai avuto dubbi. E la prova è che è appunto molto preso e impegnato. Però mi pregio anche in questo caso della sua consulenza, mi ha indicato due persone. Domani (oggi,ndr) in giunta sceglieremo il commissario dell’Asrem».

rita iacobucci

 

 

 

 

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