Dopo le polemiche, sulla stampa e sui social, il viaggio negli Usa per il 44° anniversario della fondazione Niaf – di cui il Molise è stato Regione d’onore – finisce all’attenzione del Consiglio regionale con l’interrogazione dei portavoce pentastellati Valerio Fontana, Angelo Primiani e Fabio De Chirico.
Sul costo dell’evento, 133mila euro di risorse Fsc, i 5s erano già intervenuti: la Puglia, Regione d’onore nel 2018, ne aveva spesi 40mila euro in meno. Ma ora il problema è un altro: «Non si capisce come sono stati spesi questi soldi; non si conoscono i nominativi della delegazione regionale e non si conosce l’elenco delle aziende effettivamente partite per gli Stati Uniti. Infatti delle 20 aziende annunciate, a quanto pare, ne sono partite solo 18, motivo per cui ci chiediamo se l’elenco è stato soggetto a scorrimento». Dubbi, aggiungono i 5 Stelle, pure su come sono state scelte la aziende. L’avviso era a sportello: volano in Usa i primi 20 che fanno domanda. «Una cosa ridicola visto che forse il metodo da utilizzare avrebbe dovuto tenere conto anche del merito e della capacità di competere sui mercati internazionali, senza nulla togliere a chi ha partecipato», aggiungono i 5s. E ancora: all’expo di Washington anche una farmacia, «per giunta inserita nella categoria Ict, cioè tecnologie dell’informazione e della comunicazione».
Per avere maggiori dettagli, Fontana ha fatto richiesta di accesso agli atti per poter leggere il progetto esecutivo inviato dal Niaf che, per giustificare l’importo speso dalla Regione, ha dovuto presentare un progetto con la specifica della ripartizione di tutte le spese.
Nell’interrogazione al governatore Donato Toma e all’assessore Vincenzo Cotugno, i pentastellati chiedono di sapere da chi era formata la delegazione molisana; quali aziende sono effettivamente partite; chi sono i legali rappresentanti di ciascuna di esse e quali sono stati i delegati partiti negli Usa in rappresentanza di queste aziende.
«Un evento che andava curato nei minimi dettagli per poter portare giovamento all’intero tessuto economico e imprenditoriale del Molise – commenta Fontana – è stato invece gestito con superficialità e confusione. Faccio riferimento anche all’assenza del basso Molise dalla geografia delle aziende scelte: un aspetto che non rende giustizia al contributo che tanti bassomolisani hanno dato e danno al Molise soprattutto in termini di offerta turistica. Insomma, sono ancora tanti i dubbi che ruotano attorno a questo viaggio e, come facciamo ogni qual volta di mezzo ci sono i soldi dei molisani, vogliamo far luce su qualsiasi aspetto. Dovrebbe essere interesse anche di Toma, Cotugno e dell’intera giunta».

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