Il ministero della Salute ha aperto le porte ai nuovi ‘idonei’ dg delle Asl. Da martedì chi ha i requisiti può fare domanda per l’iscrizione formale all’albo nazionale. Il termine scade il 16 dicembre. Per essere nominati a capo di un’azienda sanitaria bisogna essere in quell’elenco.
Una sponda, in ritardo ma è una sponda, per l’ex direttore amministrativo dell’Asrem Antonio Forciniti. La sua domanda è fra le 27 all’attenzione della commissione individuata dal presidente della Regione per esaminare i concorrenti al vertice dell’azienda di via Petrella. Forciniti ha superato il corso organizzato dall’Unimol, ma la mancata iscrizione – è facile intuirlo – formalmente gli costerà l’esclusione dal novero degli idonei. Lui potrebbe impugnare la procedura al Tar, a maggior ragione perché l’iter per completare il suo inserimento nell’albo è ormai avviato. In Campania, nella sua stessa situazione, l’ex manager del Moscati Angelo Percopo (fino al 2013 a capo dell’Asrem) ha ottenuto dal tribunale amministrativo il lasciapassare per essere comunque esaminato dalla commissione.
La prossima settimana, comunque, sarà decisiva per la successione all’ex dg Gennaro Sosto. Il 6 dicembre, infatti, si riunirà di nuovo la commissione. Presieduto dal prof Unimol Francesco Capalbo e composto dall’esperto dell’Agenas Giampaolo Grippa e dal dg Salute della Liguria Francesco Quaglia, l’organismo è chiamato a valutare il curriculum di ognuno dei concorrenti, anche in base alle indicazioni ricevute dalla giunta (criteri di massima selezione che invitano a confrontare i competitor in relazione, per esempio, al rilievo degli incarichi ricoperti negli ultimi dieci anni e quindi delle capacità manageriali dimostrate). A chiamarli ai colloqui e a fornire a Toma una graduatoria di nomi.
Secondo alcune indiscrezioni, lo screening avverrà a monte. Ai colloqui, quindi, potrebbero essere chiamati in pochi. Sembra, al momento è solo una voce, che la commissione compilerà la ‘lista dei migliori’, una top five che poi sarà valutata anche nel colloquio. I cinque più accreditati si contenderanno davvero la guida dell’Asrem.
Al netto di sviste clamorose, non è difficile fare pronostici su chi – fra i 27 che hanno fatto domanda – ha più frecce al suo arco per via della carriera che fin qui ha svolto. E quindi, per esempio, l’ex commissario della sanità campana e attualmente dg a Matera Joseph Polimeni, l’ex sub commissario della sanità in Molise, e attualmente ‘a disposizione’ dopo aver rinunciato all’azienda ospedaliera di Catanzaro, Isabella Mastrobuono. E ancora, Thomas Schael che ha lasciato l’incarico di sub commissario in Calabria ed è il dg che da Chieti spinge per accordi di confine col Molise. A capo dell’Asl Lanciano-Vasto-Chieti da pochi mesi (questo lo mette oggettivamente fuori gioco, ma è anche vero che la vita è fatta di scelte), si dice abbia un buon rapporto con Ida Grossi. Colleghi come direttori di Asl e poi come sub commissari, furono nominati entrambi dal governo gialloverde un anno fa (lui come ‘vice’ di Cotticelli, lei di Giustini).
In lizza, con un curriculum che resiste alla prova dei criteri di Toma, c’è pure Angelo Muraglia, direttore del dipartimento Sanità in Abruzzo fino al cambio della guardia in Regione. Nella top five, oltre a lui dovrebbe esserci Lolita Gallo, dg Salute che in passato per la Regione Molise ha diretto anche il bilancio. Che il direttore della Salute della Regione che deve rinominare quello della sua unica Asl resti fuori dalla rosa dei papabili sembra improbabile.
E poi, certo, tra i 27 c’è Achille Gentile: ex direttore dell’azienda ospedaliera di Cosenza e prima delle Asl sia di Cosenza sia di Catanzaro. Una lunga carriera tutta nella sanità calabrese, risultati a quanto testimoniano le cronache non certo brillanti, sostituito dai commissari inviati dal ministro Grillo qualche mese fa. Senza incarico di vertice e stessa provenienza geografica dell’ingegnere Sosto. L’ipotesi, facile facile, ci ha messo poco a circolare. La top five della commissione nominata da Toma ci dirà se era solo suggestione.

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