Sono quattro – tre già depositati mentre l’ultimo sarà presentato nelle prossime ore – i ricorsi al Tar contro l’avviso pubblico della Regione per la selezione di 53 figure professionali da impiegare nei Centri per l’Impiego di Campobasso, Termoli e Isernia. Il bando, a cui hanno già risposto ben 2000 candidati, prevede un contratto a tempo determinato, part time, della durata di 24 mesi.
Un concorso che gli ormai ex 26 precari degli uffici di piazza Molise hanno sempre definito illegittimo. A loro – una decina rappresentati del’avvocato Vincenzo Iacovino – si sono aggiunti i lavoratori dell’Agenzia Molise Lavoro rappresentati dall’avvocato Massimo Romano, e i dipendenti dei Centri per l’impiego di Isernia, difesi dal legale Vincenzo Colalillo. A questi 3 ricorsi, già depositati, si aggiungerà quello dei lavoratori della Formazione professionale.
Gli ex lavoratori di Campobasso e Termoli, ‘a casa’ da novembre dell’anno scorso, hanno sempre lamentato la mancata proroga dei contratti, un unicum in tutta Italia. Le altre Regione, dopo il passaggio delle funzioni dalla Province, hanno infatti mantenuto gli stessi dipendenti che poi sono stati stabilizzati. Ai lavoratori della provincia di Campobasso è stata invece negata la proroga – nonostante la ormai famosa sub convenzione sottoscritta dalla Regione e Palazzo Magno stabilisse esattamente il contrario – e così la possibilità di rientrare nella legge Madia ed ottenere la stabilizzazione. Ora saranno i giudici di via San Giovanni a doversi esprimere sull’ennesimo capitolo della vicenda dei Centri per l’impiego, stabilendo se concedere o meno la sospensiva (probabilmente entro i primi di novembre) prima di entrare nel merito.

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