Un primo intervento di manutenzione che non incide profondamente il tessuto normativo del nuovo Statuto della Regione Molise.
Lo propone l’ex presidente del Consiglio Vincenzo Niro col disegno di legge depositato qualche giorno fa. Una quindicina di articoli che ne modificano altrettanti della Carta fondamentale in vigore anche per adeguarli a sopraggiunte disposizioni di legge dello Stato sulla riduzione dei costi della politica.
Il nuovo Statuto ha avuto un lungo percorso di elaborazione e un travagliato iter di entrata in vigore. È stato impugnato dal governo, poi la richiesta di referendum di alcuni consiglieri regionali, che poi non si è più tenuto anche per la scadenza della legislatura.
Tra le novità rilevanti contenute nel ddl Niro, l’istituzione di una sessione annuale di incontro con le rappresentanze del mondo produttivo, sindacale e della formazione. Le commissioni competenti porterebbero avanti una periodica verifica sullo stato dell’economia regionale sotto forma di indagine conoscitiva che si tradurrebbe in una relazione all’Aula che contenga suggerimenti per riorientare le politiche di sviluppo. Istituita la sessione annuale, sarebbe superfluo mantenere il Consiglio regionale dell’Economia e del Lavoro (Crel). Istituto che, ad oltre due anni dall’entrata in vigore del nuovo Statuto, non è stato ancora disciplinato con legge ordinaria. Secondo Niro, questa circostanza «verosimilmente rivela un ripensamento circa l’utilità, ai fini della promozione di politiche virtuose, di un organismo che potrebbe finire ingabbiato in logiche formalistiche, in quanto tale poco rispondente all’idea originaria di supporto tecnico alla progettazione degli interventi regionali». La sua eliminazione, proposta col ddl, «oltre tutto solleverebbe la Regione da quasi certi problemi di sostenibilità degli oneri organizzativi e finanziari che il funzionamento di un ulteriore organismo istituzionale comporterebbe».
Attualmente, inoltre, lo Statuto prevede che la giunta sia composta da massimo quattro assessori. Un numero ‘fisso’ e oggetto di vari tentativi di modifica (chi non ricorda la delibera sul quinto assessore?). Bene, Niro propone di adeguare le norme regionali al dettato del decreto Monti (138/2011) che prevede che il numero massimo degli assessori possa essere pari o inferiore a un quinto del numero dei componenti del Consiglio (nel caso del Molise un quinto di 21).
Il collegio dei revisori, inoltre, se passa la modifica proposta da Niro durerà in carica cinque anni e non più tre come adesso. Scelta compiuta anche da altre Regioni come l’Abruzzo e l’Emilia Romagna.

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