Dal palco del Centrum, l’ex presidente Iorio gli ha dato gli ‘otto giorni’. «A febbraio questi signori – ha detto riferendosi al governatore Frattura e alla sua maggioranza – in Regione non ci saranno più, ve lo posso garantire».
«Che sia Iorio il competitor non può che farci piacere. Che il centrodestra si possa sintetizzare nelle posizioni espresse da lui e dall’ex ministro Fitto dimostra che errare è umano ma perseverare sarebbe diabolico». Rientrato da Bruxelles, dove ha partecipato ai lavori del Comitato delle Regioni, Paolo Frattura trova un clima ancora più elettorale di come lo ha lasciato. «A fine mandato – aggiunge replicando al suo predecessore – consegneremo una regione non in assoluta ripresa, certo, ma sicuramente in inversione di tendenza rispetto al fallimento di gestione che ha caratterizzato la sua amministrazione come testimoniavano i dati, tutti negativi. E rispetto a quella incapacità e insensibilità verso i problemi delle persone perché tutto era incentrato sui bacini elettorali per la ricerca del consenso. Oggi c’è una regione libera, i cittadini liberamente sceglieranno».
Iorio e il centrodestra non sono stati teneri. Il Molise di Frattura ha l’unica prospettiva della cassa integrazione, ha scandito fra le altre cose l’ex presidente. «Capisco che Iorio coi numeri ci azzecchi poco, si era fidato del mago della finanza creativa – altrettanto dura la risposta di Frattura – e il risultato è stato che si sono realizzati castelli senza fondazioni, oggi le fondazioni per il futuro ci sono e sono solide. Confrontiamoci, non a distanza, sul Molise del 2013, quello del 2017 e quello del 2018». Nemmeno Fitto è stato tenero. Il Patto firmato con Renzi lo ha ribattezzato ‘pacco per il molise’. «Chapeau… Il Patto non ha quel miliardo e due o 300 milioni che lui aveva millantanto. Perché poi bisogna pure che le risorse siano stanziate. E se per il Molise c’erano 1,3 miliardi, quanto c’era a disposizione per l’intera Italia? Battute a parte, io sono che ci siamo dovuti preoccupare di riprogrammare risorse che Iorio non era riuscito a spendere in 12 anni di governo. E so che nonostante i tanti finanziamenti arrivati, la disoccupazione e la rassegnazione continuavano a crescere. Che malgrado lo sperpero di soldi, continuavamo a subire il blocco del turnover e l’aumento delle tasse. Perciò sono contento che questo centrodestra si riproponga. Ci verrà naturale spiegare cosa ha fatto in questi anni il centrosinistra e metterlo a confronto con quel castello senza fondazioni, un progetto assolutamente fallito».
Bordate a Iorio, bordate anche a Fitto: Frattura mostra i muscoli. «Oltre che all’esperienza di ministro, pensiamo alla sua guida della Regione Puglia, ai suoi cinque anni di governo e poi all’inversione del trend quando è arrivato Vendola. Ben vengano questi competitor». Né mostra di condividere, lui che pure è protagonista di scontri molto accesi con i grillini, il giudizio che Iorio ha dato dei 5 Stelle. Oltre a ridursi lo stipendio, ha detto il capo del centrodestra, non saprebbero fare molto altro se andassero al governo. «Rispetto per i 5 Stelle da parte mia, abbiamo posizioni diverse e diversa conoscenza della macchina amministrativa ma non mi permetto di banalizzare. Rispetto per una forza politica che raccoglie il voto dei cittadini».
Infine, l’ex ministro ha bacchettato Berlusconi e messo al bando la politica degli slogan. L’ex Cavaliere, la sua critica, parla di pensioni, dentiere e reddito minimo ma non dice dove trovare i soldi per quel piano. Nemmeno in questo caso il presidente della Regione sotterra l’ascia di guerra. «Quando sento che Fitto fa questo ragionamento penso che dimostra la superficialità con cui questo costruendo leader si presenta sui territori, dovrebbe avere una maggiore cognizione di quel che è successo qui». In che senso? L’elenco di Frattura è lungo. «Noi siamo riusciti a rimettere in equilibrio finanziario il bilancio cancellando il pozzo senza fondo che aveva costruito il suo centrodestra. E Iorio adesso dice: soldi per lo Zuccherificio. Dove li prenderebbe? Vuole sperperare il Patto per il Molise come ha fatto con l’articolo 15. Fitto mette al bando la politica degli slogan? Io penso che i molisani abbiano capito da che parte vengono gli slogan».
Il confronto, dunque, con il centrodestra si avvicina. «E noi siamo pronti. Penso alla sanità: rispondiamo non solo con la qualificazione dei servizi ma anche e soprattutto con i concorsi e le assunzioni a tempo indeterminato. Con la possibilità data ai precari, che prima potevano solo elemosinare la proroga del contratto ad ogni scadenza, di misurarsi con altri professionisti per entrare stabilmente nel servizio sanitario regionale. Questi sono i fatti del centrosinistra. Quante assunzioni stabili ha realizzato il centrodestra, quanti concorsi? A quante imprese private ha dato la possibilità di produrre e creare occupazione? E quanti invece hanno beneficiato delle partecipate della Regione? Confrontiamoci su questi numeri. Noi non li temiamo affatto».
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