In Italia le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano parti sono
488, quelle particolarmente performanti che effettuano un numero maggiore di 1000 parti all’anno rappresentano il 36%, quelle che invece non raggiungono la soglia minima di 500 parti e che quindi potrebbero non garantire la sicurezza della donna e del bambino, il 23%.
La struttura migliore in Italia per volumi di parti secondo la classifica di www.doveecomemicuro.it è l’ospedale Sant’Anna di Torino (Piemonte).
Spesso il parto cesareo viene effettuato senza che ce ne sia davvero la necessità, esponendo mamma e nascituro a rischi che, seppur modesti, sarebbero evitabili. Un basso numero di parti cesarei primari (primo parto con taglio cesareo di una partoriente) eseguiti in una struttura può indicare, quindi, un più alto grado di appropriatezza, segno che i medici e le partorienti hanno condiviso una scelta più adeguata rispetto alla reale necessità. Il decreto ministeriale del 2 aprile 2015 n.70 ha fissato al 25% la percentuale di cesarei come riferimento per le strutture che effettuano un numero di parti maggiore di 1000, mentre al 15% per le strutture che effettuano meno di 1000
parti.
In Molise, attesta la ricerca di doveecomemicuro.it, non ci sono strutture che rispettano i valori di riferimento per quanto riguarda sia il numero di parti che le percentuali di tagli cesarei. Vale a dire che non ci sono strutture che effettuano più di 1000 parti e meno del 25% di cesarei o strutture che effettuano tra 500 e 1000 parti e meno del 15% di cesarei. La struttura che esegue più parti, ed in particolare supera la soglia dei 1000 all’anno, è il Cardarelli di Campobasso anche se effettua alte percentuali di tagli cesarei. Il San Timoteo di Termoli effettua più di 500 parti ma non rispetta le percentuali di cesarei.
Le strutture per le quali è stato calcolato l’indicatore di qualità relativo alla proporzione di tagli cesarei effettuati in tutta Italia sono 451: di queste il 31% rispetta i valori di riferimento dettati dalle linee guida (25% di tagli cesarei negli ospedali con numero di parti annui maggiori di 1000 e 15% di tagli cesarei negli ospedali con numero di parti annui maggiori di 500).

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