Fondi ministeriali e strutturali assegnati al Molise per il periodo di programmazione 2014-2020 (Fesr): entrambi destinati a sostenere l’iniziativa economica nel territorio riconosciuto in Molise come ‘area di crisi industriale complessa’. Si tratta nel complesso di 36 milioni (15 e 21), a cui se ne affiancano circa altri 40: 10 per le politiche attive del lavoro e 30 contenuti nel Patto per il Molise e pure indirizzati (fra investimenti e infrastrutture) a costruire le condizioni per la ripresa nel distretto Campochiaro-Venafro.
Il primo pacchetto di 36 milioni per l’amministrazione Fratttura è un po’ il core business dell’area di crisi. Ospite della trasmissione di Teleregione ‘Fuoco incrociato’, l’assessore allo Sviluppo economico Carlo Veneziale ha illustrato le prossime tappe. Entro la metà di maggio sarà firmato l’accordo di programma, nel giro di quattro/cinque giorni i bandi saranno pubblicati sul sito di Invitalia. Si tratta degli avvisi a valere sulla legge 181, gestiti dall’agenzia per l’attrazione degli investimenti: finanziano investimenti superiori a 1,5 milioni di euro (la dotazione complessiva a disposizione è di 15 milioni). Il sistema di premialità su cui Regione e Ministero si sono intesi non prende in considerazione i settori, ‘tutti uguali’ quindi, ma l’occupazione. Maggiore punteggio sarà assegnato a chi prevede un maggior numero di occupati e li assume dal bacino dei profilati (i circa 5mila lavoratori disoccupati o in cassa integrazione dell’area di crisi).
A grandi linee, ha spiegato Veneziale, «orientativamente dal 20 maggio, ci saranno 60 giorni in cui le imprese potranno conoscere i contenuti dell’avviso ma non sarà ancora possibile presentare la domanda. È una fase prevista dalla norma, durante la quale animeremo incontri con il territorio e con coloro i quali saranno interessati. Abbiamo intenzione di aprire anche un infopoint presso le sedi della Camera di commercio con personale qualificato per dare risposte agli imprenditori». In questi due mesi, le imprese interessate potranno studiare i contenuti del bando, capire se le agevolazioni sono coerenti con le loro idee di sviluppo, preparare la documentazione da allegare alla domanda. Chiusa questa fase informativa e di consultazione, si aprirà la finestra per la presentazione delle istanze. Ragionevolmente, secondo Veneziale, visto il periodo ampio di preparazione nella prima settimana la maggiora parte di chi vuole accedere ai contributi sarà pronto per farlo. Di norma i bandi restano tecnicamente aperti per 30 giorni, «una dimensione temporale che possiamo, qualora lo ritenessimo, dilatare un po’», ha aggiunto l’assessore. Si arriva così a fine agosto. La valutazione di Invitalia dovrebbe iniziare subito. L’agenzia guidata da Domenico Arcuri si è impegnata a presentare la graduatoria provvisoria entro successivi e ulteriori 30 giorni. Tra fine settembre e inizio ottobre si saprà chi e in quale misura vuole investire nell’area di crisi e di quante agevolazioni usufruirà.
Parallelamente, ha detto ancora Veneziale, la Regione procederà, «con gli stessi tempi e se sarà possibile l’obiettivo è di accorciarli» con i suoi bandi Fesr per gli investimenti inferiori a 1,5 milioni. In questo caso a disposizione ci sono 21 milioni e la premialità, definita a livello Ue, sarà destinata al livello di ricerca e innovazione dei progetti. In maniera forfettaria, ha poi calcolato Veneziale, gli aiuti pubblici finanzieranno la metà dell’investimento, l’altro 50% sarà a carico dei ‘mezzi propri’ dell’impresa (compreso l’accesso al credito bancario).
In studio con Veneziale, il presidente di Confcooperative Molise Domenico Calleo. Per il quale l’area di crisi «deve diventare opportunità di ripresa e crescita. I tempi però sono determinanti. E non mi preoccupano – ha incalzato – quelli per arrivare ai bandi e poi alla graduatoria. Mi preoccupa quello che verrà dopo, perché scatta un sistema burocratico complesso che potrebbe danneggiare le idee progettuali. Ci sono stati molti casi in cui dall’approvazione del progetto all’erogazione del contributo sono passati molti mesi». Soprattutto, ha insistito, saranno fondamentali i tempi di erogazione dei fondi da parte del Ministero. L’assessore sul punto ha risposto: tra 60 e 90 giorni, con l’impegno a fare più in fretta, a partire dalla graduatoria definitiva. ppm

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