«Il governo regionale di centrosinistra non esiste più». Lo dice l’ex capogruppo del Pd a Palazzo D’Aimmo Francesco Totaro. Per il consigliere dei Democratici Progressisti a dare il colpo mortale sono stati gli ultimi avvenimenti politici e nella fattispecie l’adesione dell’assessore regionale Pierpaolo Nagni ad Alternativa Popolare, il partito del ministro Alfano.
«Tale passaggio, nella forma e nella sostanza – sentenzia Totaro – modifica completamente l’assetto del governo regionale, spostando l’asticella a destra e creando di fatto una nuova coalizione politica che sostiene il governo Frattura. Ora bisogna capire, se cambieranno le cose anche all’interno della giunta, in quanto Nagni rappresentava da esterno l’Italia dei valori, l’ex-movimento di centrosinistra». Un problema che pone il consigliere di San Martino in Pensilis, ma non i Di Pietro, padre e figlio, che hanno già dato la loro benedizione all’operazione. Un passaggio che non può essere sfuggito all’ex Pd che insiste sulla genesi dello schieramento che ha trionfato nelle regionale del 2013: «È giusto ricordare che la coalizione che ha sostenuto Frattura e, vinto le elezioni, si era presentata ai molisani con un programma alternativo alle destre. Ora l’adesione dell’assessore Nagni al partito di Alfano apre tanti interrogativi a cui spero arrivino delle risposte, in primis, proprio da Nagni che deve necessariamente chiarire, in consiglio, il suo passaggio con il centrodestra».
Nagni ha già anticipato a Primo Piano i motivi della sua decisione che arriva a meno di un anno dalle elezioni regionali e politiche, e nelle sue dichiarazioni non si evince alcun imbarazzo anzi: «Ho scelto Alternativa Popolare – dice l’assessore ai Lavori pubblici – perché incarna oggi il partito in cui sono sintetizzati quei principi e quei valori moderati, centristi e progressisti, che da sempre contraddistinguono la mia attività politica e che vedono nel dialogo, nella mediazione e nella valorizzazione delle esperienze delle persone presupposti irrinunciabili».
È chiaro come il sole che il ministro degli Esteri la sua scelta di campo l’ha già fatta. In Sicilia la lista civica presentata dai dem, dagli alfaniani e dagli ex Udc per appoggiare il sindaco di Palermo si chiama Democratici e Popolari. Nello stemma c’è il rosso e il verde dei democrat, ma anche il blu di Alternativa Popolare. Nel capoluogo siciliano insomma il Pd è già alleato di Alfano che con molta nonchalance ha archiviato cinque anni all’opposizione del sindaco Leoluca Orlando e rimpiazzato i fuoriusciti dem.
La Sicilia non è il Molise penserà Totaro che insiste sui chiarimenti chiamando in causa lo stesso Frattura che dovrà spiegare «come intende procedere visto che oltre ad avere in coalizione Rialzati Molise, movimento che fa riferimento all’eurodeputato di Forza Italia, Aldo Patricello, ora si ritrova in giunta anche un esponente del partito di Angelino Alfano».
ppm

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