Via il listino, via il voto disgiunto. Su questo in maggioranza l’intesa c’è. Pur con sfumature diverse, nel centrosinistra compatto – quello che dall’Egam in poi non ha sgarrato mai, né sbavature né voti contrari fra gli 11 che ieri hanno fatto il punto sulla legge elettorale – questi sono elementi fissi.
Si discute, invece, sui collegi e sulle soglie di sbarramento.
Dopo l’assemblea del Pd, che ha indicato in tre collegi la sua proposta, le tre proposte depositate in Consiglio sul punto si equivalgono nelle preferenze.
Tra gli 11 leali alla causa (Niro, Scarabeo e Totaro a queste riunioni – che il governatore non solennizza come ‘di maggioranza’, piuttosto parla di una chiacchierata fra amici – non vengono invitati da quando si esprimono contro in Aula su provvedimenti e linee programmatiche del governatore), il presidente del Consiglio Vincenzo Cotugno ha proposto due collegi. Si tratta di capire, con delle proiezioni, quanti sarebbero gli eletti della provincia di Isernia, nei confronti della quale il centrosinistra ha preso l’impegno in campagna elettorale a riequilibrare la rappresentanza. Eliminando il listino e calcolando diversamente il premio di maggioranza, ha sempre sostenuto l’ex numero uno di Palazzo D’Aimmo Vincenzo Niro, Isernia avrebbe una rappresentanza adeguata. Lui, Niro, insieme a Cristiano Di Pietro ha elaborato un ddl che invece punta su un unico collegio elettorale. E Di Pietro jr, fra gli 11, è un sostenitore di questa opzione, non l’unico.
C’è poi la terza via, tre collegi appunto. Avanzata dal Pd e proposta formalmente dal capogruppo dem Scarabeo e dal consiglieri Mdp Totaro. Fra gli 11, Nunzia Lattanzio ha firmato il ddl dei tre collegi. Anche in questo caso, va valutata la percorribilità del modello ridisegnando il perimetro delle tre circoscrizioni.
L’approfondimento, che potrebbe coinvolgere anche costituzionalisti ed esperti di materia elettorale, lo coordinerà il governatore Frattura. L’obiettivo, una volta raggiunto un accordo di massima in maggioranza, è discutere l’impianto con le minoranze. Minoranze, ha chiarito qualche giorno fa Frattura, dei 5 Stelle, del centrodestra e del centrosinistra. La sensazione, a margine della riunione di ieri, è che oggi in Aula gli ‘esclusi’ potrebbero sollecitare al governatore chiarimenti sul perimetro della maggioranza. Il caso è già esploso in una passata seduta, dopo la prima riunione di maggioranza a cui non furono invitati (dopo aver votato contro la legge che istituisce l’Egam). Ma Frattura a quella seduta non c’era. In cima all’agenda oggi c’è il Libro bianco sull’ambiente e la salute nella Piana di Venafro. Sarà discusso anche il piano energetico e, oggi dovrebbe essere la volta buona, affrontato il tema nomine. Consigliera di parità e Garante dei diritti della persona: probabilmente oggi si conosceranno i loro nomi. r.i.

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