Sedici milioni e 400mila per il 2017, 18 milioni per il prossimo anno. E poi 20,8 (2019) e ancora 23,4 (2020) fino ai 24,5 del 2023.
Sono i corrispettivi annuali che la Regione riconoscerà a Trenitalia in base al piano economico e finanziario per il servizio di trasporto pubblico ferroviario. La giunta Frattura ha approvato lo schema di contratto rinnovato, che il direttore del IV Dipartimento Massimo Pillarella è autorizzato a firmare. Palazzo Vitale e la società di Ferrovie italiane sono legati da altri nove anni di contratto (dal 2015 al 2023). Il debito pregresso è ormai coperto. Il 2 gennaio la Regione ha pagato 85,9 milioni chiudendo le partite ancora aperte.
In base al contratto, Trenitalia garantisce 33 corse su convogli ferroviari (quasi tutte interregionali: per Napoli, Roma, Caserta e solo una è Campobasso-Isernia) e 45 con autobus sostitutivi (che servono per intero la percorrenza per Termoli). Tra gli impegni, quello del gestore a «effettuare i servizi di trasporto ferroviario con materiale rotabile idoneo e sufficiente per garantire confortevoli condizioni di viaggio». In circolazione, elenca uno degli allegati al contratto, cinque Minuetto diesel e 17 automotrici diesel (Aln). L’azienda investirà 13,5 milioni per l’acquisto di nuovi mezzi: 3 treni Swing o nuovi Minuetto diesel. Il cronoprogramma indicato nel piano di investimenti prevede un acquisto nel 2017, uno nel 2018 e uno nel 2020.
I bus sono utilizzabili solo per servizi a carattere temporaneo resi necessari dall’interruzione della rete o dalla sospensione provvisoria del servizio per manutenzione straordinaria (sulla tratta per Termoli il servizio è poco temporaneo però, ndr), da guasti o da un improvviso picco di passeggeri. La Regione, dal canto suo, si impegna ad assicurare il puntuale pagamento dei servizi (quattro rate all’anno). L’ente di via Genova, inoltre, controlla il rispetto degli standard di qualità. A tal fine, i suoi dipendenti o rilevatori hanno libera circolazione sui treni (muniti di apposita credenziale e opportunamente segnalati). Le penalità non potranno superare comunque l’1,5% del corrispettivo annuo riconosciuto a Trenitalia.
Quanto ai singoli standard, l’obiettivo di puntualità è fissato in cinque minuti di ritardo per tutti i servizi regionali. Le penali vanno da 5mila a 15mila euro per punto percentuale di scarto (sono previsti tre scaglioni). Penali e sanzioni sono previste anche per il mancato rispetto degli indici di affidabilità (treni soppressi, guasti) e vanno da 25mila a 35mila euro, di quelli di pulizia dei convogli, di decoro del personale di bordo. E, infine, per i viaggi poco confortevoli. In particolare, viene considerato ‘non conforme’ un convoglio che abbia una percentuale di casse con impianto di climatizzazione/riscaldamento non funzionante, e di porte non funzionanti, superiore al 20%. Il massimo di penale applicabile per trimestre, in questo caso, è pari a 4mila euro.

2 Commenti

  1. Speriamo bene, appena sarà in servizio uno Swing mi farò un viaggio a Roma, cosi verificherò personalmente se il WI FI e aria condizionata funzionano, se ci sono le prese di corrente, e se i servizi igienici sono degni di tale nome, …………….. e speriamo no 20Bis.

  2. emanuela scrive:

    Speriamo veramente che le odissee dei viaggiatori siano finite o almeno talmente ridotte da diventare notizia straordinaria anziché ordinaria “fatalità” oltre ai pendolari ne trarrebbe vantaggio anche il turismo, specie in estate. Forse sarebbe il momento di riparlare anche del famigerato binario 20 bis della stazione termini di Roma che continua ad essere uno scandalo

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.