Nella lista c’è il suo nome. «Perché in questo caso, scusate se lo dico, il nome è un programma».
Non è nel suo stile, Michele Iorio fa uno strappo per la sfida che definisce decisiva. Quella che lo riporta, dopo tantissimi anni, a misurarsi sul proporzionale. L’ultima volta probabilmente nel 1995 quando fu campione di preferenze nella lista del Ppi a sostegno di Marcello Veneziale. Da allora in poi, solo corse alla presidenza. O al Parlamento. Presenta la lista ‘Iorio per il Molise – Noi con l’Italia’ con alla sua destra il candidato governatore del centrodestra Toma per evocare un ideale passaggio del testimone: «Sarà il prossimo presidente della Regione e non potevo trovare soluzione migliore che lui», dice Iorio riferendosi alla scelta di fare un passo indietro nella battaglia per la leadership. Presenta il programma, made in Iorio appunto: un Piano Marshall per il lavoro, bonus a chi resta in Molise e fa figli, autostrada e infrastrutture, acqua pubblica e, soprattutto, sanità pubblica. Con quattro ospedali, un nuovo piano sanitario che ripristini il Dea di II livello a Campobasso e la revisione degli accordi di confine con la Regioni vicine. Le eccellenze del privato? «A complemento delle attività svolte dalle strutture pubbliche». Oltre a una ‘class action’ con il governo nazionale – qualunque sia – per cambiare i criteri di riparto del fondo nazionale.
L’avversario è il Movimento 5 Stelle. «Pensano di risolvere tutto con la pur giusta riduzione dei costi della politica, non è così». Li accusa di dire «fesserie». La loro vittoria alle politiche, ripete, è anche colpa del governo di centrosinistra. Che, punta il dito, ha «azzerato la politica della spesa». Non è vero, sostiene, che il bilancio era in disordine. Piuttosto, chi verrà dopo troverà un bilancio che paga solo gli stipendi.
L’ex presidente è convinto che sarà Toma il successore di Frattura: «E questo mi consente di essere orgoglioso del governo che ci sarà». Il capo dell’ordine dei commercialisti ‘rivela’: col presidente ci siamo sentiti spesso negli ultimi sette, otto anni. Ricorda quando, in qualità di revisore dei conti, non firmò il bilancio di una partecipata della Regione e il governatore Iorio non solo non gli chiese di dimettersi ma gli diede ragione. Cita Oscar Wilde, le idee che camminano sulle gambe degli uomini, per cui gli avversari che sbandierano di avere buone idee a suo parere non saranno comunque in grado di realizzarle.
Prima dell’incontro, Iorio si ferma per le interviste televisive. Questa, conferma ai microfoni di Teleregione, è «la sfida più difficile, più importante, la più significativa. Questa volta sono candidato in una lista proporzionale che porta addirittura il mio nome. Non è un segnale di vanagloria, che non mi è congeniale ma vuole rappresentare un programma, il ruolo che ho nel centrodestra e che voglio venga rispettato anche in futuro. Se avremo modo di governare, la mia presenza sarà orientata a mantenere saldo il timone di un governo che sappia raccogliere le esperienze positive del passato e correggerne anche gli errori. Ma noi rimaniamo la lista che è contro il governo di Frattura, contro il governo del centrosinistra, contro la distruzione che è stata fatta del Molise in questi cinque anni. Noi, in questi cinque anni siamo stati coerenti e coerenti vogliamo essere anche nel futuro. Qualche equivoco di troppo nel centrodestra potrebbe offuscare questo nostro impegno, ecco perché io ci sono e c’è una lista che si chiama Iorio per il Molise».
La lista, spiega, è composta da «persone di esperienza», come l’ex assessore Vitagliano e l’ex sindaco di Bojano Silvestri, e «molte persone nuove».
Insieme a Vitagliano, Iorio è stato condannato in appello prima delle politiche per il caso Zuccheropoli. Avversari esterni e competitor interni potrebbero utilizzare questo depotenziamento (possono candidarsi ma fino a diversa decisione della Cassazione saranno sospesi dalla carica se eletti). «Rispetto la legge che mi consente di essere candidato, ho contestato e contesterò vivacemente quella sentenza della Corte d’Appello che non ho condiviso, risolveremo la questione in Cassazione – risponde Iorio -. Ma l’impegno per i molisani è preminente. E poi da un facile sondaggio che riesco a fare incontrando le persone credo che di tutto si preoccupano tranne che di questo».
Infine, chi è il vero avversario? «Il competitor più accreditato è M5S. Con il centrosinistra il contrasto è durato cinque anni, per cui la battaglia nei confronti di quella coalizione ritengo che sarà vincente». Quanto ai 5 Stelle «spero che i molisani riflettano per bene, sappiano anche cancellare gli episodi negativi che la politica ha offerto anche in questi ultimi anni e individuare un percorso che possa significare qualcosa per loro, i loro figli e nipoti. Ritengo che il centrodestra, nonostante i suoi difetti, nonostante le polemiche sulla formazione delle liste possa essere la via migliore per intraprendere un nuovo percorso».
r.i.

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